Roma, 4 mar – Nel nostro mondo oltre una persona su quattro non ha accesso a fonti d’acqua sicure – sono più di 2 miliardi di persone – mentre più di 1 su 3 sopravvive senza servizi igienico sanitari di base. Una crescente emergenza globale – fotografata in un nuovo report diffuso oggi – che causa ogni anno la morte di oltre 840 mila persone costrette a bere e lavarsi con acqua sporca o contaminata. Tra le vittime ci sono mille bambini al giorno sotto i cinque anni.
Sono i bambini infatti, assieme alle loro madri e sorelle, i primi a essere colpiti da malattie e epidemie, soprattutto se costretti a sopravvivere in paesi messi in ginocchio da conflitti e carestie, colpiti da siccità sempre più prolungate per via dei cambiamenti climatici o da catastrofi naturali, imprevedibili e distruttive.
Per assicurare acqua pulita a quante più persone possibile, Oxfam Italia – organizzazione umanitaria che si batte contro l’ingiustizia della povertà e della disuguaglianza – lancia la campagna di raccolta fondi “Acqua che salva la vita”.
“L’obiettivo della nostra campagna è semplice, ma cruciale, per il presente e futuro prossimo di tantissimi – ha detto Sabina Siniscalchi, presidente di Oxfam Italia – Vogliamo garantire a sempre più persone, colpite da crisi umanitarie, l’accesso all’acqua pulita e a servizi igienico-sanitari di base.
Soprattutto a quei bambini e donne che soffrono più di tutti gli altri. In contesti di guerra e povertà estrema sono le madri per prime a dover provvedere al fabbisogno di acqua pulita per la propria famiglia. Basti pensare che in Africa sub-sahariana le ore impiegate dalle donne per la raccolta dell’acqua in 12 mesi sono equivalenti a un anno di attività dell’intera forza lavoro francese. Tempo prezioso, sottratto all’istruzione, al lavoro retribuito e a opportunità di formazione, ottenendo un seppur piccolo miglioramento delle proprie condizioni. A loro, prima di tutto, vogliamo continuare a offrire aiuto concreto”.