Roma, 4 mar – Nel 2016 la stima degli investimenti realizzati delle imprese industriali per la protezione dell’ambiente è risultata pari a 1.437 milioni di euro (+2,3% rispetto al 2015). Lo rende noto l’Istat. La crescita degli investimenti per l’ambiente è stata sostenuta per le imprese di piccola e media dimensione (+12,9%); per le grandi imprese si registra invece una lieve flessione (-0,4%).
La quota di investimenti fissi lordi destinati alla protezione dell’ambiente si è ridotta nell’industria (3,9% rispetto a 4,1% del 2015) e in misura ancora più contenuta nella manifattura (1,9%, -0,1 punti percentuali).
Gli investimenti per la protezione dell’ambiente sono prevalentemente orientati verso impianti e attrezzature di tipo end-of-pipe (956 milioni di euro), anche se questa tipologia di investimenti è in flessione del 2,3% sul 2015.
La spesa sostenuta per impianti e attrezzature a tecnologia integrata (481 milioni di euro), di entità più ridotta, è invece in netta espansione sul 2015 (+12,9%), con rilevanti differenze tra i principali macro- settori dell’industria.
Più di un terzo della spesa (39,0%) è destinato alle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, all’abbattimento del rumore, alla protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e alle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell’ambiente.
Nella manifattura, quasi il 50% della spesa per investimenti ambientali proviene dalla fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (18,4%), dalla metallurgia (18,1%) e dalla fabbricazione di prodotti chimici (13,0%). Tuttavia tale quota si riduce di quasi 10 punti percentuali rispetto al 2015, segnale di una maggiore differenziazione settoriale negli investimenti per la tutela ambientale.