Roma, 5 mar – L’assemblea della consulta dei Caf ha dato il via libera al verbale stipulato venerdì scorso con l’Inps sul rinnovo della convenzione Isee e sulla nuova convenzione relativa al reddito di cittadinanza. I centri di assistenza fiscale tratteranno le domande e le richieste di compilazione dell’Isee di quanti sono interessati alla misura contenuta nel decretone.
Chi presenterà la domanda a marzo (è possibile presentare la richiesta da mercoledì 6) avrà una risposta dall’istituto di previdenza tra il 26 e il 30 aprile, che arriverà con un sms o una mail. Nel caso la domanda fosse accolta, Poste Italiane invierà un altro messaggio, con i medesimi strumenti, con le indicazioni per il ritiro della card dove, infine, saranno caricati i soldi a partire da maggio. L’intesa tra Inps e Caf vale 117 milioni (82 dal bilancio dell’Inps, 35 stanziati col decretone di cui 20 per la spesa per i moduli Isee e 15 per la compilazione del modulo).
Sul reddito di cittadinanza i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sono stati ascoltati nelle commissioni riunite Lavoro e Affari sociali della Camera. I sindacati hanno confermato “tutti gli elementi di criticità”, ritenendo “inaccettabile” il vincolo di residenza pari a 10 anni “per il suo profilo discriminatorio nei confronti dei cittadini stranieri”.
Le tre confederazioni hanno ribadito le critiche anche sui criteri adottati per individuare la platea di beneficiari e su quelli indicati per determinare l’ammontare del beneficio, valutandoli “iniqui” verso l’intera platea di soggetti in condizioni di bisogno. Hanno inoltre segnalato “con preoccupazione” il conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni sul tema delle assunzioni e della piena operatività dei navigator. Un conflitto che “rischia di impattare negativamente sulla buona riuscita dei percorsi di inserimento e reinserimento al lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza”, hanno rimarcato.
Rete Imprese Italia, pur apprezzando la volontà del Governo di combattere la povertà e rilanciare l’occupazione, ritiene che i vincoli per le assunzioni con il reddito di cittadinanza, se non rimossi, difficilmente creeranno nuova occupazione in Italia. Quanto alle risorse per ‘Quota 100’ avrebbero giovato di più alla ripresa economica ed occupazionale se destinate alla spesa per investimenti.
Dubbi e perplessità sono state espresse anche da Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia e di Confartigianato Imprese, sempre in audizione a Montecitorio. Secondo Merletti il provvedimento va corretto rafforzando, da una parte, il meccanismo delle condizioni per ottenere il reddito di cittadinanza, dall’altra rimuovendo le rigidità delle assunzioni rappresentate soprattutto dai contatti a tempo pieno e indeterminato. Per Rete Imprese è poi opportuno attuare la riforma strutturale dei centri per l’impiego che “ad oggi non intermediano efficacemente domanda e offerta di lavoro”.