Roma, 6 mar – L’Ocse lancia nuovi allarmi sulla Brexit e sul rischio che la separazione del Regno unito dall’Unione europea si svolga in maniera “disordinata” e in assenza di un accordo tra le parti. “Aumenterebbero in maniera consistente i costi per le economie europee”, afferma l’ente parigino nelle sue previsioni economiche di interim.
Nello studio l’Osce ha tagliato di 0,6 punti la stima sulla crescita britannica quest’anno, al più 0,8 per cento e di 0,2 punti sul 2020 al più 0,9 per cento. Ma sono previsioni basate su uno scenario di procedura di uscita “morbida”, tramite un accordo.
Invece attualmente persistono incertezze sia riguardo alla tempistica del divorzio, sia sulla natura dei legami che resteranno con l’Ue successivamente nel breve e medio termine. “La possibilità che non si raggiunga un accordo prima dell’uscita – avverte l’Ocse – resta un grave rischio al ribasso e una fonte di incertezza sul breve termine”.
Se la separazione dovesse avvenire senza una intesa “le prospettive sarebbero significativamente più deboli”. L’aumento dei dazi tra le due aree economiche si tradurrebbe, secondo i calcoli dell’Ocse, con 2 punti percentuali di Pil in meno nel Regno Unito sul biennio successivo.
“In uno scenario simile, la probabile recessione del Regno Unito avrebbe ricadute negative sulla crescita degli altri Paesi – dice ancora l’Ocse -. Anche se le misure di contenimento potrebbero ammorbidire l’impatto di un non accordo da ambo le parti, la separazione senza intesa resterebbe comunque uno shock avverso di ampia portata per l’Europa e probabilmente per il resto del mondo”.