Roma, 5 mar – La crisi economica iniziata nel 2008 è per l’Italia la più lunga tra tutte quelle che si sono succedute nel nostro Paese dall’Unità ad oggi. Secondo una elaborazione del Centro Studi Promotor su dati Istat e Banca D’Italia emerge che, se si considera il periodo che comprende il primo anno di calo del Pil e l’anno del ritorno al livello ante-crisi, la crisi seguita alla terza guerra di indipendenza (1866) durò otto anni, quella coincisa con la prima guerra mondiale duro dieci anni, quella del 1929 durò sei anni e quella della seconda guerra mondiale durò dieci anni.
La crisi, riporta un comunicato, che interessa oggi il nostro Paese è invece già durata undici anni e il Pil del 2018 è ancora al di sotto del livello ante-crisi (2007) di oltre il 4%. Siolitamente, si legge, dopo ogni grande crisi si è avuto un periodo di ripresa piuttosto sostenuto soprattutto nel secondo dopoguerra.
Invece, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, la lunghezza della crisi attuale e la nuova entrata in recessione del sistema economico italiano con i due cali consecutivi del Pil che si sono avuti nel terzo e nel quarto trimestre del 2018 getta un’ombra sinistra sul futuro dell’economia italiana.
Pare oggi infatti molto difficile prevedere quando si tornerà ai livelli ante-crisi e non si può escludere l’ipotesi che l’economia italiana sia entrata in una fase di stagnazione di lungo periodo né si può escludere l’ipotesi ancora peggiore che la tendenza secolare alla crescita che ha caretterizato l’economia italiana dal 1861 al 2007 si sia invertita.