Roma, 7 mar – A gennaio l’indice di disagio sociale calcolato da Confcommercio, il Misery Index, si è attestato su un valore stimato di 17,1 punti, il valore più basso dall’estate del 2011, con una diminuzione di due decimi di punto rispetto a dicembre.
“Il ridimensionamento, come già accaduto nei mesi precedenti, è imputabile – ha spiegato Confcommercio – alla componente inflazionistica, elemento che porta a valutare con molta cautela i risultati raggiunti in termini di ridimensionamento dell’area del disagio sociale”. In un contesto di marcato rallentamento dell’attività economica, che potrebbe produrre nei prossimi mesi un peggioramento sul versante del mercato del lavoro, la moderata ripresa dell’inflazione porterebbe, infatti, ad una repentina inversione delle dinamiche riportando l’indicatore sui valori registrati nei mesi centrali del 2018.
A gennaio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 10,5%, in aumento di un decimo di punto rispetto al mese precedente e di cinque decimi nel confronto con lo stesso mese del 2018. Il dato è sintesi di una crescita, congiunturale, degli occupati (+21mila) e di aumento delle persone in cerca d’occupazione (+15mila). Nel confronto con gennaio 2018 si conferma la tendenza positiva, con una variazione di 160mila unità nel numero di persone occupate ed un calo di 144mila disoccupati.
A completare il quadro si sottolinea come anche il 2019 sia iniziato segnalando, nel confronto annuo, una riduzione delle ore autorizzate di Cig (-12,3%). Nonostante il marcato rallentamento, in atto ormai da quattro anni, la sia pure modesta tendenza all’aumento del tasso di utilizzo ha determinato negli ultimi mesi un’evoluzione meno favorevole delle ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula.
Su base congiunturale si rileva, infatti, un contenuto aumento che si è tradotto in una sostanziale stabilità nel confronto con gennaio 2018. Un andamento non particolarmente positivo si rileva anche dal lato degli scoraggiati. A gennaio si è riscontrata, infatti, una stabilità in termini congiunturali e un aumento su base annua. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato a un incremento del tasso di disoccupazione esteso di un decimo di punto su base mensile e a una flessione di quatto decimi su base tendenziale.
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,8% su base annua, in rallentamento di quattro decimi di punto rispetto a quanto registrato a dicembre.