Roma, 7 mar – Si conferma la dinamica di crescita moderata nell’area euro sul finale di 2018, in cui comunque l’occupazione ha continuato a crescere. Il Pil aggregato dell’Unione valutaria ha segnato un incremento dello 0,2 per ceno rispetto ai tre mesi precedenti, secondo un aggiornamento dei dati da parte di Eurostat.
Sebbene si tratti di un valore marginalmente migliore rispetto al più 0,1 per cento registrato nel terzo trimestre, questa dinamica di espansione resta pari alla metà di quella osservata nel primo e nel secondo trimestre.
Il tasso di crescita su base annua si è attestato al più 1,1 per cento, a fronte del più 1,6 per cento del terzo trimestre e del 2,1 per cento del secondo trimestre. Guardando a tutta l’Unione europea a 28, il Pil complessivo è salito dello 0,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti e dell’1,4 per cento su base annua.
L’incremento più consistente si è verificato in Estonia (+2,2%), seguito da quelli di Lituania (+1,3%), Lettonia e Svezia (+1,2% entrambe). Italia e Grecia sono gli unici due Paesi in cui si siano verificate diminuzioni (-0,1% in entrambe), mentre il Germania il Pil è rimasto piatto.
I 12 mesi del 2018 si sono chiusi con un aumento del Pil dell’1,8 per cento nell’area euro e dell’1,9 per cento nell’Unione europea.
Sempre secondo l’ente di statistica dell’Ue, nel quarto trimestre l’occupazione dell’area euro è cresciuta di un ulteriore 0,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, dopo un più 0,2 per cento nel terzo trimestre. Il tasso di crescita dell’occupazione su base annua si è attestato all’1,3 per cento.
E l’intero 2018 si è chiuso con un incremento degli occupati dell’1,5 per cento nell’Unione valutaria, dopo un più 1,6 per cento nel 2017.