New York, 7 mar – L’economia ha continuato a espandersi in quasi tutti gli Stati Uniti, ma ha subito un rallentamento a causa dello shutdown durato 35 giorni tra dicembre e gennaio, un record, e dalle incertezze sul commercio. È quanto si legge nel rapporto della Fed chiamato Beige Book, elaborato ogni sei settimane sulla base delle informazioni raccolte nei 12 distretti in cui opera la banca centrale statunitense. In dieci dei dodici distretti, la crescita è stata tra il “modesto” e il “moderato”; negli altri due, quelli di Philadelphia e S. Louis, la crescita è stata “piatta”.
La Fed ha rilevato che “molti dei contatti nel comparto manifatturiero hanno espresso preoccupazioni per un indebolimento della domanda globale, per costi in aumento dovuti ai dazi e per la continua incertezza sulla politica commerciale” di Washington, che sta trattando con la Cina per trovare un accordo.
Dal rapporto, che si basa sulle informazioni raccolte entro il 25 febbraio ed è stato redatto in vista della riunione del 19 e 20 marzo della Fed – quando saranno anche diffuse le nuove stime economiche e sulla rotta dei tassi – emerge che nella metà dei distretti sono stati avvertiti gli effetti negativi del parziale shutdown, ovvero la chiusura di alcune attività federali, in settori come il turismo, la vendita di auto e il commercio al dettaglio.
Nella maggior parte dei distretti, è stato registrato un aumento dell’occupazione a passo tra il “modesto” e il “moderato”. Ancora una volta, sottolineata la difficoltà per le imprese di trovare lavoratori qualificati; anche per questo, i salari continuano a crescere: da sei mesi, lo fanno a un ritmo anno su anno pari o superiore al 3 per cento. I prezzi continuano a crescere a passo tra il “modesto” e il “moderato”.