Roma, 12 mar – Gli intermediari britannici che operano in Italia e quelli italiani che operano nel Regno Unito devono dare a tutta la propria clientela, compreso il retail, informazioni tempestive e complete sugli effetti che la prospettiva imminente della Brexit può avere nei rapporti di prestazione dei servizi d’investimento, qualora l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avvenga in assenza di un accordo bilaterale (il cosiddetto no deal) e in mancanza di misure transitorie adottate in ambito nazionale.
Lo sollecita la Consob, con il “Richiamo di attenzione” a tutela dei risparmiatori e in considerazione dell’incertezza che sta caratterizzando i negoziati e dell’approssimarsi della data di recesso.
A intermediari, banche e imprese d’investimento, riporta un comunicato, viene richiesto di adottare precauzioni idonee a gestire l’evenienza del no deal, che potrebbe comportare il venire meno del “passaporto europeo” in quanto presupposto abilitante alla prestazione dei servizi d’investimento in tutta la Ue.
In particolare, si legge, gli intermediari devono assicurarsi che ai clienti, sia professionali che retail, arrivino informazioni chiare e comprensibili sui servizi d’investimento resi e sul futuro dei rapporti in essere, ivi incluse le modalità e i tempi di un’eventuale chiusura dei rapporti stessi.
Il rischio di una uscita senza accordo è nuovamente aumentato oggi dopo che in Gb l’Attorney General, Geoffrey Cox ha annunciato un parere negativo sul nuovo accordo di Brexit che il governo May ha appena raggiunto con l’Ue, intesa che verrà sottoposta a un difficile voto parlamentare oggi stesso.