Roma, 13 mar – Nel quadro di accresciuta incertezza che circonda economia e finanza, “paradossalmente” in Europa “un barlume positivo” è rappresentato dalle banche, che si sono notevolmente rafforzate. E in Italia ancora di più. Lo ha affermato Ignazio Angeloni, componente del consiglio di Vigilanza della Bce, che a pochi giorno dalla conclusione del suo mandato è intervenuto a Roma al convegno organizzato da Itinerari previdenziali.
In generale gli operatori della Finanza devono prepararsi a questo quadro di incertezza. “A livello di Vigilanza stiamo lavorando a un Memorandum of understanding su cone regolare la questione delle filiali sia in entrata, sia in uscita”, ha spiegato Angeloni, prevedendo “tempi rapidi” sulla definizione del dossier.
“Il momento economico e finanziario è molto delicato, ognuno usi i suoi spazi con molta attenzione. La Bce fa la sua parte . La politica di Bilancio può intervenire in alcuni Paesi, dove ci sono margini” (come in Germania), “negli altri” (come in Italia) “serve più efficienza” sulla spesa.
La politica monetaria (che non ricade nei compiti del direttorio a cui partecipa Angeloni) è stat rimodulata in senso espansivo. Anche lanciando una nuova tornata di rifinanziamenti agevolati alle banche, i Tltro su cui “ci sono elementi non ancora completamente definiti perché da qui a settembre – ha spiegato – si cercherà di disegnarli nella maniera più efficace possibile per favorire l’effetto espansivo dell’intervento”.
Oltre alle decisioni appena messe in campo la scorsa settimana “la Bce è pronta a reagire con ulteriori interventi – ha ribadito Angeloni – qualora ce ne fosse la necessità”.
In questa situazione, che ha definito “non drammatica ma tutt’altro che allegra”, dopo che per anni le banche sono state guardate come un fattore di rischio, adesso “paradossalmente” sono “un barlume positivo”. Infatti “se guardiamo nel sistema nel suo complesso, in Europa e in Italia, i miglioramenti sono notevoli; nel grado di solidità, la capitalizzazione, la solvibilità è fortemente migliorata, la qualità degli attivi è migliorata enormemente – ha detto – e in Italia ancora di più che nella media europea”.
Le banche italiane, in particolare, secondo Angeloni hanno effettuato una riduzione dei crediti deteriorati che non ha precedenti. “E tutto questo – ha rivendicato – in larga parte, anche se non solo, grazie alla presenza di una vigilanza Europa, più pervasiva. Questo è il risultato di 5 anni che, naturalmente con la collaborazione delle autorità nazionali, sono stati una svolta”. Ad ogni modo “l’Unione bancaria non è completa – ha concluso – gli manca una ruota e mezza”.