Roma, 13 mar – Nel 2018, il costo che gli italiani hanno sostenuto per i servizi di welfare è stato pari a 143,4 miliardi, circa il 7% in più rispetto al 2017. Il welfare delle famiglie alimenta infatti un’industria tra le principali del nostro sistema produttivo, che contribuisce per l’8,3% alla formazione del Pil. E’ un comparto che ha un valore superiore a quello dell’industria assicurativa (139,5 miliardi di raccolta tra ramo danni e vita) e del settore alimentare (137 miliardi di fatturato), e vale circa una volta e mezzo quello della moda (95,7 miliardi) e tre volte e mezzo quello del mobile (41,5 miliardi). E’ questo il messaggio più rilevante che emerge dal II Rapporto sul Bilancio di welfare delle famiglie italiane, presentato alla Camera dei Deputati da Mbs Consulting.
L’industria del welfare è in pieno sviluppo ed è destinata a crescere a lungo termine poiché risponde a una domanda generata dal cambiamento sociale e dalla maturità demografica del paese. Lo dimostrano i numeri che rivelano una crescente fragilità sociale, soprattutto tra le famiglie in condizioni di debolezza, che colpisce principalmente l’area della salute (37,7 mld) in cui emerge un fenomeno di rinuncia che interessa il 40,8% delle famiglie (per il 10,2% si tratta di una rinuncia rilevante).
In secondo luogo l’assistenza agli anziani (27,9 mld), il cui il lavoro di cura è a carico delle famiglie e dove emerge un sistema di assistenza domiciliare poco qualificato. Da non dimenticare l’istruzione (10,5 mld), siamo infatti il Paese europeo con il più alto numero di giovani che non raggiungono la laurea. Queste fragilità sociali, con il conseguente aumento delle spese del welfare familiare, che oggi è pari al 20% della spesa complessiva di welfare, pubblica e privata, costringono a guardare con occhi nuovi la realtà e le prospettive del sistema di welfare nel nostro paese. Esprimono esigenze che sollecitano tanto le istituzioni pubbliche quanto il mercato dei servizi privati: occorre generare risorse che possono essere incanalate e ottimizzate. Visto in questo modo il welfare familiare è energia positiva.