Roma, 15 mar – Il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva nuove norme Ue per la copertura minima standard dei crediti in sofferenza. Con 426 voti favorevoli, 151 contrari e 22 astensioni, secondo quanto riporta un comunicato, ha varato nuove misure legislative per mitigare il rischio di possibili e futuri “Non Performing Loans” (Npl), accumulati in seguito alla recessione provocata dalla crisi finanziaria del 2008.
Misure che contribuiranno a rafforzare l’Unione bancaria, a preservare la stabilità finanziaria e la redditività delle banche e a incoraggiare i prestiti, che creano posti di lavoro e crescita in tutta Europa.
Gli Npl, o crediti deteriorati, sono prestiti con oltre 90 giorni di ritardo o che difficilmente potranno essere interamente rimborsati. Per integrare le norme esistenti sui fondi propri, il Parlamento ha votato l’introduzione di livelli minimi comuni per le coperture delle perdite.
Ogni banca dovrà accantonare fondi per coprire le perdite causate da prestiti futuri che potrebbero andare in sofferenza. I requisiti di copertura per le banche varieranno a seconda della garanzia di protezione del credito degli Npl (credito assistito da garanzie reali o scoperto). Si terrà conto anche del tipo di garanzie utilizzate, ad esempio nel settore immobiliare.
Le nuove norme, che sono già state concordate in via informale con i Ministri Ue, si applicheranno solo ai crediti deteriorati erogati dopo l’entrata in vigore del regolamento. “Questo nuovo regolamento rappresenta un ulteriore importante passo avanti nella riduzione dei rischi nel settore bancario”, ha spiegato il correlatore Roberto Gualtieri. “Il nuovo pratico ‘backstop’ garantirà che le esposizioni in sofferenza siano fornite con maggiore prudenza, mentre si evitano conseguenze negative indesiderate sull’economia reale, sui consumatori e su tutti gli altri creditori”.
“Ora, per la prima volta in assoluto, abbiamo livelli giuridicamente vincolanti per i nuovi Npl in tutte le banche, insieme ai requisiti bancari stabiliti dal meccanismo unico di vigilanza (SSM)”, ha commentato la correlatrice Esther de Lange.
“Vogliamo migliorare lo stato di salute generale del settore bancario dell’Ue e rendere più stabile il nostro sistema finanziario. Dobbiamo affrontare questo problema ora e non lasciarlo alla prossima generazione”.