Roma, 20 mar – La ricevuta fiscale o lo scontrino non sono un dogma per gli italiani. E’ quanto emerge dal report dell’Istat sul “Senso civico: atteggiamenti e comportamenti dei cittadini nella vita quotidiana”.
L’area della fedeltà fiscale si conferma come problematica per i cittadini anche in situazioni concrete. A fronte di una richiesta di erogazione di una prestazione professionale in nero, il 56,1% degli intervistati insisterebbe per avere la ricevuta, il 27,5% accetterebbe se conviene e il 13,8% pagherebbe per evitare discussioni. Analogamente, nel caso della mancata emissione di uno scontrino da parte di un esercente di un servizio commerciale, sei persone su 10 (61,6%) insisterebbero per avere lo scontrino, il 19,4% non ci farebbe caso e il 16,5% non direbbe alcunché per evitare discussioni.
Nel Sud è diffuso un atteggiamento di accettazione (pagherebbe per evitare discussioni il 18,7% una prestazione in nero e il 20,3% un bene o servizio senza scontrino) mentre nel Nord-est un atteggiamento di convenienza (il 32,1% pagherebbe in nero una prestazione se convenisse). Nel Centro-nord più del 20% ammette di non far caso alla mancata emissione dello scontrino. Se si considerano i comportamenti in situazioni concrete, si assottigliano a pochi punti percentuali le differenze per età nel caso del pagamento di una prestazione in nero, situazione che i più giovani sperimentano più raramente.
Nel caso del pagamento di un bene o servizio, il 45-46% dei giovani (14-24 anni) ammette di pagare senza ricevuta fiscale perché non ci fa caso o per evitare discussioni, contro il 31,5% degli adulti di 45-54 anni e il 35,4% degli anziani di 65 anni e più.