Roma, 1 apr – Torna dal 2 al 5 aprile, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Roma Tre e in Campidoglio, la RomeCup, la storica manifestazione della Fondazione Mondo Digitale che propone in quattro giorni un’esperienza immersiva straordinaria sul presente e futuro dell’uomo. Oltre 25 relatori nazionali e internazionali, 148 team di studenti in gara per il titolo di campioni italiani di robotica, 6 contest creativi, 2 hackathon e 40 stand nell’area dimostrativa dedicata a centri di ricerca, aziende, università e scuole.
Dalle mani bioniche di nuova generazione agli esoscheletri per pazienti con lesioni al midollo spinale fino alle protesi speciali per lo sport. La sfida è realizzare robot sempre più connessi e intelligenti, con performance elevate, ma allo stesso tempo alla portata di tutti, per costi e usabilità, ispirati ai principi di inclusione, sharing economy e crowdfunding. È questo il tema della lecture di Paolo Dario, professore di Robotica biomedica alla Scuola Superiore S. Anna di Pisa, che inaugura la tredicesima edizione della RomeCup, dal 2 al 5 aprile nella capitale, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Roma Tre e in Campidoglio. A seguire Michelle Jillian Johnson dell’Università della Pennsylvania ci guida alla scoperta dei dispositivi robotici che aiutano le persone a recuperare l’autonomia nelle attività quotidiane.
Le nuove tecnologie migliorano la condizione di pazienti con disfunzioni e/o disabilità, ma possono anche aumentare le capacità umane. Esiste un confine da non superare?Maria Chiara Carrozza, direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, introduce la sessione dedicata alle esperienze di quattro donne “eccellenti” della robotica. Dalle testimonianze delle campionesse paralimpiche Martina Caironi e Monica Contraffatto al talk “Human Enhancement” con importanti esponenti del mondo robotico e della ricerca.
Come aiutare i giovani a cogliere le opportunità dell’industria 4.0 e a trasformare un’idea vincente in impresa? Si confrontano con startupper e imprenditori innovativi Bruno Siciliano dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale e ideatore della Phyrtual Factory, l’acceleratore giovanile inclusivo.
I giovani sono i protagonisti anche di due hackathon: dalla sfida “Superconnected Robot” lanciata da Invitalia e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa alla maratona di sviluppo sul tema delle scienze della vita sostenuta da Regione Lazio, Lazio Innova e Università Campus Bio-Medico di Roma: studenti, ricercatori e startupper si sfidano nell’ideazione di soluzioni per il potenziamento umano.
L’area dimostrativa, con oltre 70 prototipi, mette in mostra 40 eccellenze della robotica italiana. Esperti e ricercatori incontrano i giovani in 21 talk di orientamento universitario. Venticinque scuole lavorano con nove atenei per elaborare originali soluzioni robotiche in diversi campi (assistenza, agricoltura, trasporti ecc.), mentre 600 studenti di dieci regioni italiane si sfidano in nove categorie di gara, dal robot calciatore al robot soccorritore, per partecipare ai mondiali di robotica di luglio 2019 in Australia.