Roma, 2 apr – La spesa sanitaria in Italia è cresciuta del 6,4% nel periodo 2013-2017. Lo ha detto il segretario generale dell’Ivass, Stefano De Polis, in un’audizione alla Camera nel quadro di un’indagine conoscitiva sui fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale.
La spesa pubblica, in particolare, “è salita del 3,5%, quella intermediata da enti no profit e imprese di assicurazione del 18% e quella sostenuta direttamente dagli assistiti del 15%”. A fine 2017 i premi malattia raccolti dalle imprese assicurative “rappresentano circa il 70% della spesa intermediata”.
Dopo le segnalazioni dei consumatori, ha spiegato De Polis, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni “ritiene necessario assicurare un’adeguata informativa da parte dei soggetti che erogano prestazioni sanitarie e un’illustrazione delle prestazioni mediante un linguaggio semplice e chiaro”.
L’Ivass propone quindi “un nomenclatore unico delle prestazioni specialistiche per tutti gli operatori della sanità integrativa volto a ridurre le aree di discrezionalità interpretativa e favorire la confrontabilità tra i piani sanitari”.
È necessario, ha aggiunto il segretario generale, “definire un’azione organica di riordino della sanità integrativa e assicurare il level playing field tra gli operatori. Il rapporto fra spesa pubblica per Long Term Care rivolta ad anziani e disabili non autosufficienti e Pil passerà dall’1,7% del 2017 al 2,6% del 2070”.