Roma, 4 apr – Il vino italiano continua a crescere, all’estero ma anche sul mercato domestico e le principali aziende del paese si confermano in ottima salute con redditività elevata e robusti profili patrimoniali. Il rapporto dell’Area studi di Mediobanca dedicato al settore vinicolo conferma una fotografia molto positiva per il Made in Italy del vino. Nel 2018 aumenta il fatturato delle società italiane (+7,5% sul 2017) grazie alla buona performance dell’export (+5,3%) ma soprattutto al consistente contributo delle vendite domestiche (+9,9%).

Aumentano anche gli occupati (+3,7%), gli investimenti (+25,9%) e c’è ottimismo sulle aspettative di vendita per il 2019. Punte di diamante dell’industry si confermano le aziende venete, piemontesi e toscane. Anche l’aggregato dei 14 maggiori produttori internazionali quotati è in crescita.

La notevole crescita del fatturato delle principali società italiane attive nel settore vinicolo rappresenta un risultato importante, specialmente se confrontato con quello della manifattura (-7,2%) e dell’industria alimentare (-4,6%). Rispetto al 2013 l’incremento del fatturato è ancora più evidente (+27,1%), così come l’aumento dell’export (+31,9%) e del fatturato domestico (+22,4%).

Bene anche l’occupazione, cresciuta del 3,7% sul 2017, con le S.p.A. e s.r.l. (+6,1%) e gli spumanti (+5,8%) davanti ai “vini non spumanti” (+3,4%). Meno netto l’incremento della forza lavoro per le cooperative (+1,6%). Sul fronte investimenti, il 2018 conferma la vivacità degli operatori, che registrano un +25,9% rispetto all’anno precedente. A distinguersi, in particolare, sono i “vini non spumanti” (+30,4%), seguiti dagli spumanti (+10,8%).

I dati relativi all’affidabilità creditizia confermano la solidità delle imprese vitivinicole: nel 2017 il 70% delle imprese ricade nella classe investment grade, il 28,6% in quella delle imprese intermedie e il residuo 1,2% in quella delle fragili.

Cosa si aspettano gli operatori per il 2019? L’82,6% degli intervistati prevede di non subire un calo delle vendite; il 10,5% crede in un aumento del fatturato in doppia cifra e il 17,4% si aspetta una flessione dei ricavi. In generale permane un certo ottimismo anche se sembrano remote le possibilità di ripetere l’exploit del 2018. Le attese per l’export seguono la stessa prospettiva ma con più fiducia, specialmente tra i produttori di spumanti.