Roma, 5 apr – Nonostante alcuni segnali positivi, i dati congiunturali descrivono complessivamente una fase di debolezza dell’economia italiana. E’ la fotografia scattata dall’Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana. L’indice della produzione industriale è tornato a mostrare segnali di vivacità, in presenza di un miglioramento degli ordinativi.
Prosegue la fase di stabilità sul mercato del lavoro ma torna ad aumentare la disoccupazione. Inoltre i segnali per i prossimi mesi assumono un’intonazione lievemente negativa. Dopo il miglioramento del tasso di posti vacanti registrato nel quarto trimestre, nei primi mesi dell’anno, le aspettative delle imprese sull’occupazione sono diminuite sia nella manifattura sia nei servizi di mercato. Il reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici si è ridotto e il miglioramento dei consumi è stato raggiunto attraverso un’ulteriore flessione della propensione al risparmio.
In un contesto europeo di decelerazione dell’inflazione, permane il differenziale inflazioni-stico a favore dell’Italia. Si conferma l’indebolimento della fiducia sia delle imprese sia dei consumatori. L’indicatore anticipatore ha segnato una flessione di intensità ridotta rispetto a febbraio, suggerendo un possibile cambiamento rispetto alla fase di contrazione dei livelli di attività economica manifestatasi negli scorsi mesi.
A marzo, è proseguito il deterioramento della fiducia dei consumatori che ha interessato tutte le componenti. Il clima economico e le prospettive future hanno registrato il calo più marcato mentre le attese sulla disoccupazione sono in peggioramento dopo il segnale positivo del mese precedente. Nello stesso mese, la fiducia delle imprese nel complesso è tornata a migliorare anche se nel settore manifatturiero permangono incertezze.