Roma, 5 apr – Il Parlamento europeo ha approvato nuove regole sul lavoro flessibile per venire incontro alle esigenze delle famiglie. L’obiettivo è quello di conciliare lavoro e famiglia per promuovere la parità di genere. Le donne sono particolarmente svantaggiate, secondo il Parlamento europeo, perché ancora troppo spesso grava su di loro la responsabilità di prendersi cura di figli e altri familiari. È evidente anche dai tassi di occupazione: 66,5% di occupazione femminile nel 2017, circa 12 punti percentuali in meno rispetto agli uomini.
Le donne, inoltre, svolgono spesso incarichi part-time e si trovano a gestire interruzioni di carriera proprio per prendersi cura di figli o altri famigliari, tutti elementi che mantengono intatte le diseguaglianze di genere per quanto riguarda opportunità lavorative, stipendi e pensioni.
Si propone l’introduzione di un congedo di paternità retribuito della durata di almeno 10 giorni destinato al padre o alla figura famigliare equivalente dopo la nascita di un figlio, retribuita almeno come un giorno di permesso per malattia. Inoltre, viene previsto il diritto individuale di minimo 4 mesi di congedo parentale, di cui i primi due mesi sono retribuiti e non trasferibili da un genitore all’altro. L’importo della retribuzione prevista per il periodo non trasferibile deve essere deciso singolarmente dagli stati membri.
Le nuove regole stabiliscono anche il diritto a cinque giorni lavorativi all’anno di permesso per coloro che devono assistere familiari a carico o gravemente malati. Le norme rafforzano inoltre i diritti dei genitori che lavorano, con figli di almeno otto anni, e ai lavoratori che prestano assistenza ai familiari a carico o gravemente malati di poter richiedere modalità di lavoro flessibili, come turni di lavoro flessibili o con orari ridotti. Una volta confermate le nuove regole al Consiglio, gli stati membri hanno due anni di tempo per integrarle nella propria legislazione.