Roma, 9 apr – Una soluzione per il riciclo delle scorie derivanti dalla produzione di acciaio inossidabile, industrialmente sostenibile, in linea con i più avanzati standard ambientali e coerente con le richieste di mercato. È questo il risultato ottenuto da AST (Acciai Speciali Terni) grazie all’innovativo progetto di recupero scorie, presentato oggi presso l’ambasciata finlandese di Roma. L’obiettivo è trasformare le scorie dell’acciaio inossidabile prodotto a Terni in materiali da riutilizzare e commercializzare. Una volta trattate, le scorie assumeranno le caratteristiche di materiali quali la ghiaia e la sabbia, recheranno la marcatura CE e potranno essere usate in alternativa ai materiali naturali per la costruzione di sottofondi stradali, oppure inglobate in una matrice bituminosa o cementizia per produrre calcestruzzi o asfalti.

L’impegno economico previsto da Tapojärvi in Italia è di 45/50 milioni di euro per i primi due anni, di cui 9 milioni in ricerca e sviluppo. Per AST, l’investimento totale stimato, nei primi due anni, è di 12/15 milioni, mentre l’investimento complessivo oscillerà quindi tra i 57 e i 65 milioni di euro. Per quanto riguarda i benefici in termini di riduzione dell’impatto ambientale, AST sta quantificando il miglioramento che deriverà da tali investimenti con il supporto del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa. Di certo ad oggi c’è che il confinamento delle attività denominate “rampa scorie” e “metal recovery” in capannoni con idonei sistemi di convogliamento e trattamento dell’aria porterà ad una riduzione significativa delle emissioni diffuse e quindi un miglioramento del PM10 nelle zone adiacenti lo stabilimento. La riprogettazione della logistica del processo di gestione della scoria porterà ad una riduzione delle emissioni diffuse derivanti dai trasporti interni.

Il differente ciclo di gestione della scoria originerà materiali più compatti con minori emissioni polverose e di lisciviazione e richiederà limitate quantità di acqua riducendo i consumi ed i successivi trattamenti. La riduzione dell’impatto delle cave sul paesaggio e del loro grave effetto sull’ambiente è un altro importante risultato di questo progetto: le scorie di acciaieria possono essere utilizzate infatti per la produzione di aggregati per sottofondi stradali o per conglomerati cementizi o bituminosi. In questo campo l’ostacolo più alto è rappresentato dalla concorrenza da parte di materiali alternativi di origine naturale come ghiaia o sabbia che, soprattutto in Italia, sono particolarmente a buon mercato e il cui consumo non è disincentivato da nessuna normativa, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei, come ad esempio Olanda, Belgio e Germania.