Roma, 16 apr – Nel 2018 l’occupazione in Italia ha continuato a crescere, seppur a ritmi inferiori rispetto ai due anni precedenti. Il numero di occupati è aumentato di 192 mila persone (+265 mila nel 2017), pari a un incremento percentuale dello 0,8% (+1,2% nel 2017). Il profilo trimestrale mostra in particolare che, dopo 19 trimestri di crescita ininterrotta, il numero di occupati ha registrato – al netto degli effetti della stagionalità – una contrazione congiunturale sia nel terzo che nel quarto trimestre del 2018 (-0,2% in ciascun trimestre); ne è derivato un rallentamento nella crescita tendenziale dell’occupazione complessiva. E’ la fotografia scattata dall’Istat in occasione delle audizioni sul Def.
Il tasso di occupazione si è attestato in media d’anno al 58,5%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente, livello oramai vicino a quello pre-crisi (58,6% nel 2008). L’incremento annuale ha continuato a riguardare i lavoratori dipendenti (+215 mila, +1,2%), ma esclusivamente perla componente a tempo determinato (+323 mila, +11,9%), mentre, per la prima volta in quattro anni, è diminuita quella a carattere permanente (-108 mila, -0,7%). Per l’ottavo anno consecutivo è proseguita, seppure a ritmi meno sostenuti, la riduzione degli occupati indipendenti (-23 mila, -0,4%).
La crescita dei livelli di occupazione registrata nel 2018 ha riguardato quasi esclusivamente i lavoratori con almeno 45 anni d’età (+336 mila; +2,9%), mentre il segmento 35-44 anni ha continuato a registrare saldi negativi (-159 mila; -2,5%).
È proseguito inoltre, a ritmi contenuti, l’aumento degli occupati fra i 15 e i 34 anni (+16 mila; +0,3%), il cui tasso di occupazione risulta essere cresciuto di 4 decimi di punto (41%).
Nel confronto con la media del 2017, al netto della componente demografica, si stima una variazione occupazionale positiva per tutte le classi di età. L’incremento del tasso di occupazione è lo stesso per italiani e stranieri (+0,6 punti percentuali).
A livello territoriale, il ritmo di crescita dell’occupazione appare simile in tutte le ripartizioni geografiche, pur permanendo ampi divari nei livelli raggiunti dal tasso di occupazione che, nelle regioni del Nord, si è attestato nel 2018 al 67,3%, rispetto al 63,2% del Centro e al 44,5% nel Mezzogiorno.