Roma, 16 apr. – La vicinanza delle festività pasquali ai ponti di primavera mette il turbo al turismo. Saranno moltissimi gli italiani e gli stranieri ad approfittare dell’inusuale spring break per una vacanza nel nostro Paese: tra Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e Primo Maggio sono attese 13,4 milioni di presenze dei vacanzieri nelle strutture ricettive, con una crescita stimata del +2,1% sul 2018. E a correre è soprattutto il sud (+3,4%). È quanto emerge dalla consueta indagine previsionale dei flussi turistici per la Pasqua 2019 condotta da Cst per Assoturismo Confesercenti su un campione di 2.325 operatori della ricettività, sia alberghiera che extra-alberghiera.
La possibilità di allungare i giorni di riposo con i ponti fra aumentare i flussi di turisti italiani (+2%), ma a trainare la crescita delle presenze sono ancora una volta gli stranieri (+2,1%), in particolare tedeschi, all’assalto soprattutto delle località lacuali per passare un Ostern italiana. Flussi in aumento anche dalla Francia, dai Paesi Bassi, dal Belgio, dall’Europa orientale e dalla Cina. Stabili le presenze dai paesi scandinavi, Usa, Canada, Brasile e Russia; stime in calo, invece, per turisti giapponesi, indiani e inglesi.
La vicinanza tra Pasqua (21 aprile) e Festa della Liberazione ha contribuito a ridurre i viaggi “mordi e fuggi”: quest’anno la durata media dei viaggi si attesta sui 2,9 giorni. Superano le 3 notti nelle regioni del Centro Italia, mentre si fermano intorno alle 2,8 notti nelle altre aree nazionali. Con 3,2 notti di media, i soggiorni più lunghi sono attesi nelle località balneari e lacuali, mentre si fermano intorno alle 2,5 notti nelle aree termali e nelle città d’arte.
La tendenza positiva dei flussi turistici è attesa in tutto Italia, anche se con differenze a seconda della tipologia di offerta e dell’area. Continua la crescita delle vacanze culturali nelle città d’arte (+1,9%), ma stavolta senza il “tutto esaurito”, mentre – nonostante un meteo incerto – si fanno le prove per la stagione estiva, con una netta ripartenza di località marine (+3%) e laghi (+3,2%). La preferenza per le località balneari si riflette anche sull’area geografica. A crescere di più sono infatti le regioni del Sud e delle Isole (+3,4%: +3,9% di italiani e +2,7% di stranieri) e del Nord Est con il +2,3% (+1,9% di italiani e +2,5% di stranieri).