Roma, 17 apr – Lieve miglioramento della qualità dell’aria ma nelle città continuano gli sforamenti dei limiti normativi. Aumentano gli spostamenti della mobilità attiva a piedi e in bicicletta, tiene il trasporto pubblico ma cresce ancora il numero di auto e moto nelle città e aree metropolitane. Complessivamente la mobilità sostenibile urbana nelle grandi città non registra miglioramenti significativi nel biennio 2017/2018.

Sono questi i principali dati che emergono dal secondo Rapporto “MobilitAria 2019”, uno studio di Kyoto Club e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che analizza le 14 città metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.

Nela qualità dell’aria, lo studio registra un miglioramento che tuttavia non certifica per tutte le città il rispetto dei limiti normativi previsti dalla Direttiva europea. Nella valutazione della qualità dell’aria, il rapporto considera i tre inquinanti particolato (PM10 e PM2,5) e biossido di azoto (NO2). Nello specifico, viene rilevata una riduzione dei livelli medi di NO2, con alcune città in decremento come Messina (- 23%), Cagliari (-21%), Roma (-12%), Torino (-12%) e Bologna (-11%). Al contrario Reggio Calabria e Catania segnalano un superamento dei valori. Tra le città che nel 2018 hanno superato i limiti ci sono Milano, Roma e Torino.

Per le concentrazioni medie di PM10, in genere al di sotto dei limiti, per diverse città è avvenuto il superamento della soglia giornaliera, che non dovrebbe superare i 35 sforamenti l’anno. Il dato peggiore del 2018 riguarda Torino (89 giorni), seguita da Milano (79 giorni), Venezia (63 giorni), Napoli (40 giorni) Cagliari (49 giorni). A causa dei continui sforamenti dei limiti normativi di PM10, l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia UE per non aver preso misure adeguate al contrasto dell’inquinamento dell’aria.
Dal punto di vista della mobilità urbana, il report analizza cosa è avvenuto in questi due anni a livello urbano, regionale e nazionale, con i diversi provvedimenti e investimenti. Per le Zone a Traffico Limitato si consolida la ZTL di Palermo, novità da Firenze con la ZTL estiva e poi c’è Area B a Milano cioè i due terzi della città dove progressivamente saranno eliminate le auto più inquinanti. Stabili nel biennio aree pedonali e piste ciclabili.
Sulla base dell’accordo sottoscritto tra Regioni e Ministero Ambiente, a ottobre 2018 sono entrati in funzione i blocchi del traffico nelle città del bacino padano.

Per l’uso del Trasporto Pubblico Urbano (TPL) aumentano gli utenti a Bologna (+18%), Torino (+12%) e Cagliari (+9%); maglia nera per Catania (-10%). La sharing mobility cresce a Milano, Torino, Firenze, Roma, Palermo e Cagliari, sbarca a Bologna per la prima volta, ma nelle altre città non decolla.
Ed ecco il dato negativo. Dopo anni in costante diminuzione, nel biennio 2017-2018 torna a salire l’indice di motorizzazione di automobili sia nelle città sia nelle aree metropolitane: Torino è la peggiore (+5%, 674 veicoli/1000 abitanti), seguita da Bologna (+3%, 531 veicoli/1000 abitanti).