Roma, 18 apr – Dai controlli effettuati dall’Ispettorato nazionale del Lavoro su 144.163 imprese è emerso che oltre due aziende su tre sono risultate irregolari. L’ammontare dei contributi e premi evasi, complessivamente recuperati all’esito degli accertamenti svolti, è risultato pari ad 1.356.180.092 euro, superiore del 23% rispetto al dato rilevato nell’anno precedente (1.100.099.932). Sono i dati 2018 del rapporto annuale dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale dell’ispettorato del Lavoro.

Le aziende presso le quali le verifiche effettuate hanno portato
ad accertare illeciti sono state in totale 98.255, con un tasso
di irregolarità degli accertamenti definiti pari al 70% (+ 5%
rispetto al 2017): oltre due aziende su tre sono pertanto
risultate irregolari.

I lavoratori in nero accertati 42.306, pari ad oltre il 40% del totale rilevato di lavoratori irregolari. La maggiore incidenza del fenomeno è stata registrata in Campania, Puglia, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna. I settori merceologici maggiormente interessati sono: servizi di alloggio e ristorazione (10.082 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 54% circa degli accertamenti definiti), commercio (4.722 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 28% circa degli accertamenti definiti), edilizia (4.710 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 16% circa degli accertamenti definiti), attività manifatturiere (4.191 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 39% circa degli accertamenti definiti), agricoltura (3.349 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 51% circa degli accertamenti definiti).