Roma, 29 apr – Nei primi tre mesi del 2019 sono scaduti 27 contratti collettivi nazionali, sommandosi ai 14 ancora in attesa di rinnovo. La quota dei dipendenti con il contratto scaduto torna ad eccedere il 50% come non accadeva dal 2016. Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso i dati sui contratti collettivi.
Nel periodo gennaio-marzo 2019 tra i contratti monitorati sono stati recepiti due accordi e 27 sono venuti a scadenza (15 della pubblica amministrazione, quattro nell’industria e otto nei servizi privati). A fine di marzo risultano in vigore 32 contratti che regolano il trattamento economico di circa 5,9 milioni di dipendenti che rappresentano il 47,2% del monte retributivo complessivo. Nel settore privato l’incidenza è pari al 62,4%, con quote differenziate per attività economica: nel settore agricolo è del 100%, mentre è del 92,9% nell’industria e del 34,3% nei servizi privati. I contratti in attesa di rinnovo sono 41 relativi a circa 6,5 milioni di dipendenti.
La quota di dipendenti in attesa di rinnovo per l’insieme dell’economia è pari al 52,4%, in leggera diminuzione rispetto al mese precedente (53,0%). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 12,7, in forte diminuzione rispetto allo stesso mese del 2018 (73,5). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 6,6 mesi, in diminuzione rispetto a un anno prima (25,0).
Quanto al solo settore privato la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 38,3%, in linea con quella del mese precedente (39,1%) e in aumento rispetto a marzo 2018 (32,8%); i mesi di attesa per i dipendenti con il contratto scaduto sono 20,1 mentre l’attesa media è di 7,7 mesi considerando l’insieme dei dipendenti del settore.