Roma, 2 mag 2019 – Un patrimonio gestito di oltre 85 miliardi di euro (il quinto in Italia), un portafoglio prodotti ampio e completo (con una politica di costi molto competitivi e trasparenti), la recente adesione ai PRI – Principles for Responsible Investments (promossi dalle Nazioni Unite), il riconoscimento del ruolo di Centro di competenza finanziaria di tutto il Gruppo. Sono questi alcuni dei punti di forza di BancoPosta Fondi SGR, la società di gestione del risparmio del Gruppo Poste Italiane, che ha compiuto passi importanti nel panorama di un mercato competitivo come quello che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni in Italia. Per saperne di più, ne parliamo nel dettaglio con Alberto Castelli, amministratore delegato di BancoPosta Fondi SGR.

Nello scenario attuale, quali sono i traguardi raggiunti da BancoPosta Fondi?

«Siamo diventati il 5° asset manager operante in Italia per masse gestite (circa 85 mld di euro), soprattutto grazie ai risultati nella gestione finanziaria del comparto obbligazionario e alla conseguente fiducia conquistata all’interno del Gruppo anche per la gestione dei fondi assicurativi interni a Poste Vita e delle giacenze sui conti correnti. Ormai siamo riconosciuti nel mercato come una delle SGR con i prodotti dal pricing più competitivo. Con l’adesione ai PRI abbiamo confermato l’impegno di tutto il Gruppo a perseguire un’attività di gestione socialmente responsabile».

Com’è strutturato il portafoglio prodotti della società?

«Abbiamo realizzato e consolidato un modello di business ad architettura aperta controllata che ci permette il totale controllo dei fondi collocati presso la clientela retail, definendone le caratteristiche in modo coerente con i diversi profili degli investitori. Allo stesso tempo, abbiamo consolidato la partnership con Anima e, attraverso lo strumento della delega di gestione, possiamo usufruire delle migliori esperienze finanziarie a livello mondiale (come nel caso di Eurizon e Amundi)».

Quali sono i prossimi obiettivi da centrare?

«Vogliamo accompagnare Poste Italiane nel processo di crescita nel mondo del risparmio gestito, attraverso l’ampliamento della gamma prodotti e la sua differenziazione in relazione ai diversi target di clientela (private, affluent e mass). Consolidare il ruolo di competence center finanziario del Gruppo, per il supporto all’attività di formazione e consulenza ai nostri colleghi e la strutturazione e gestione dei prodotti d’investimento “Mifid” di tipo assicurativo».

In ambito finanziario, l’Azienda è spesso associata a prodotti come Buoni e Libretti. Perché scegliere Poste anche per  i fondi comuni di investimento?

«Ciò che ha funzionato finora nei confronti della clientela, cioè offrire in prevalenza prodotti a capitale e/o rendimento minimo garantito, con molta probabilità non basterà da solo a soddisfare i bisogni futuri e fornire prospettive di crescita del patrimonio in linea con le aspettative. In questa ottica la diversificazione del portafoglio tra strumenti di liquidità, di tasso fisso “garantito” e di investimento sui mercati finanziari non è solo una strada obbligata per essere efficienti, ma è anche un’opportunità per dimostrare a tutti i clienti multibancarizzati che siamo un intermediario affidabile e di qualità, anche per la gamma dei prodotti di investimento e per il livello di consulenza offerto».

Quanto è importante la preparazione dei nostri consulenti finanziari nell’accompagnare i clienti verso la scelta più adatta al proprio profilo di rischio e alle sue aspettative?

«Con BancoPosta, Poste Vita e la Corporate University si è deciso di investire sia sulla competenza professionale e relazionale attraverso la formazione a tutti i livelli, sia in tecnologia per supportare l’attività di consulenza attraverso una piattaforma evoluta in grado di analizzare in profondità i bisogni di ciascun cliente e di guidare il consulente attraverso proposte personalizzate frutto di analisi sofisticate sui mercati finanziari».

Un ultimo “consiglio” da dare ai colleghi in prima linea sul territorio?

«Ricoprono un ruolo fondamentale nella gestione dei progetti di vita delle persone. Si tratta dei loro sogni, e per questo, mi sento di dire, quello del risparmio è il tema più importante dopo la salute. Nel parlare con i clienti, non dobbiamo avere la pretesa di trasformarli in premi Nobel per l’economia. Bisogna aiutarli ad assumere i comportamenti corretti per sostenere consumi differiti, che è poi la vera finalità del risparmio. Bisogna renderli consapevoli che il mondo è cambiato, e che i prodotti più semplici, come i rendimenti obbligazionari, non sono più quelli di una volta, e che è diventato necessario adottare una logica di diversificazione».

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