Roma, 8 mag – Il grande sogno degli italiani: la libertà di tornare a volare. Secondo gli italiani, i fattori irrinunciabili per una crescita senza esclusi sono: dare più spazio al merito e a chi è bravo, favorendo i più capaci e i meritevoli (52,1%), maggiore uguaglianza e una distribuzione più equa delle risorse (47,8%), più welfare e protezione sociale per dare maggiore sicurezza alle persone (34,3%), minore aggressività e rancore verso gli altri (33,1%). È quanto emerge dalla ricerca “Cosa sognano gli italiani” realizzata dal Censis in collaborazione con Conad.

Concretamente, il 73,9% degli italiani si dice favorevole all’imposizione di una tassa sui grandi patrimoni e il 74,9% all’introduzione di un salario minimo per legge. Il grande sogno italiano non è fatto però di assistenzialismo, né di «Stato padrone», né di un generico buonismo. Il grande sogno italiano è, ancora una volta, la possibilità di inseguire il proprio destino, ricevendo il giusto riconoscimento economico. Nell’immaginario collettivo la sicurezza non gioca contro la libertà individuale: ne è il presupposto, la condizione necessaria per non essere risucchiati in basso e per poter sprigionare tutto il potenziale di energie psichiche necessarie per dare concretezza alle proprie aspirazioni di un più alto benessere

Tra gli italiani sta, poi, crollando la fiducia nelle elite. I grandi scienziati (40,7%), il presidente della Repubblica (30,7%), il Papa (29,4%) e i vertici delle forze dell’ordine (25,5%): ecco il quadrilatero dell’establishment che beneficia ancora della fiducia dei cittadini. Mentre il resto delle élite è completamente sfiduciato dagli italiani. Godono di una fiducia ai minimi termini: i vertici dei partiti (4%), i parlamentari (3,2%), i direttori di giornali e telegiornali (3,6%), gli editorialisti e gli opinion maker (3,8%), soprattutto i banchieri (1,5%). Poco più alta è la fiducia riposta nei grandi imprenditori industriali (10,9%) e nei vertici dei corpi intermedi e delle associazioni di categoria (8,1%). La post-verità ha generato la voglia di figure rassicuranti, che siano l’incarnazione del senso di responsabilità e in grado di trasmettere sicurezza.