Roma, 10 mag – A Belveglio, in provincia di Asti, è partito il progetto RecuperiamOli grazie al quale gli oli vegetali esausti si raccolgono e si riciclano, come nei altri 115 comuni che fanno parte del CBRA, il Consorzio di Bacino dei Rifiuti dell’Astigiano.

Il comune invita i cittadini, una volta raccolto l’olio in comuni bottiglie di plastica da 1,5 litri, a gettarle – piene e ben chiuse – negli appositi contenitori.

Quanto olio usato in cucina viene gettato ogni anno nel lavandino? In media 10kg a famiglia tra scatolette di tonno, conserve, olio usato per le fritture.

Un rifiuto altamente inquinante, ma ancora sottovalutato: si stima che questa quantità gettata in acqua si estenda rapidamente su una superficie di 1000 metri quadrati, formando una pellicola causa di morte per animali e piante acquatiche.

Scaricato nella rete idrica e fognaria, l’olio richiede un notevole dispendio di denaro ed energia per la sua depurazione, circa 50 centesimi e 3kWhe per ogni chilo.

Come molti rifiuti, però, anche l’olio vegetale esausto oggi è diventato una preziosa materia prima con cui si possono produrre biodisel, saponi, lubrificanti, collanti, mastici.

Trasformare gli scarti dell’olio da cucina in una risorsa è proprio l’obiettivo di RecuperiamOli, progetto dell’azienda MPOLI di Alba (CN), a cui il consorzio CBRA ha appaltato l’incarico per i prossimi cinque anni. Partito nel 2012, oggi è il più grande servizio del Piemonte di raccolta oli vegetali esausti che coinvolge 424 comuni, 90 ecocentri e 1.280.000 abitanti. Da allora, sono già stati raccolti e riutilizzati oltre 1 milione di kg di olio.