Roma, 20 mag – Si è tenuto a Ginevra dal 13 al 17 maggio il Global Platform 2019 for Disaster Risk Reduction (DRR), il forum biennale multi-stakeholder istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per esaminare i progressi – in particolare nell’implementazione del Sendai Framework (l’accordo globale sulla riduzione dei rischi catastrofali siglato nel 2015) e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – e per condividere conoscenze e discutere sviluppi e tendenze nella riduzione dei rischi catastrofali.
Il forum nato nel 2007 e giunto alla sua sesta edizione, ha ospitato capi di governo, organizzazioni internazionali e il settore privato. Nella sessione sulle modalità di investimento innovative è intervenuto Paolo Garonna, Segretario Generale FeBAF. Il panel moderato da Patrick Leusch di Deutsche Welle, più che sulle tecnologie, si è concentrato sull’innovazione nelle policy e nelle architetture istituzionali. Casi di buone pratiche sono stati illustrati in relazione agli investimenti infrastrutturali messicani, al coinvolgimento delle comunità locali in Nepal, all’esperienza norvegese di collaborazione pubblico-privata nella protezione civile.
L’esperienza di collaborazione tra il governo e il settore assicurativo è stata al centro dell’intervento del Ministro della Protezione civile della Nuova Zelanda. Nel suo intervento, Garonna ha evidenziato come, sebbene l’Europa sia leader globale nella lotta per la riduzione dei rischi catastrofali (DRR), i progressi siano stati ancora limitati. Gli investimenti restano indietro, il finanziamento pone sfide importanti in particolare per le PMI innovative e per le infrastrutture, i mercati dei capitali sono segmentati. I principali ostacoli sono l’orizzonte di breve termine, il debito pubblico e il nazionalismo finanziario (ringfensing).
Serve rilanciare il partenariato pubblico-privato come previsto nell’accordo di Sendai, il framework intergovernativo globale più avanzato che dà al settore privato il posto di guida nella DRR. Ha concluso sottolineando la necessità di proseguire e incrementare gli sforzi per integrare la riduzione dei rischi di catastrofi nell’agenda dell’UE, in particolare nell’ambito del programma InvestEU e della Capital Markets Union (CMU), di cui un pilastro fondamentale è proprio quello incentrato sulla finanza sostenibile o verde.