Roma, 20 mag – La Pubblica amministrazione italiana diventa più “verde”, ma la pagella di sostenibilità ambientale è ancora insufficiente. Il settore pubblico è fondamentale perché l’Italia possa raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. E la PA sta facendo passi avanti: crescono gli “acquisti verdi”, si intensificano gli investimenti per riqualificare il patrimonio immobiliare, c’è una buona adesione alla campagna “plastic free” e in generale migliorano i comportamenti individuali negli uffici. E’ quanto emerge dall’indagine “Green PA: pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, realizzata da FPA presentata in vista di Forum PA 2019.
Nonostante i miglioramenti la PA italiana non raggiunge ancora la sufficienza nella sostenibilità ambientale: secondo gli stessi dipendenti pubblici il voto medio alle strategie e politiche di sostenibilità della propria amministrazione è “5 meno” (in una scala da 1 a 10) e oltre il 50% le ritiene inadeguate.
Entrando nel dettaglio, la ricerca evidenzia come cresca la percentuale dei dipendenti pubblici che ritengono il proprio stile di consumo a lavoro più che sostenibile: il 36,9% (+5,5% rispetto al 2017). La maggioranza però – il 43,1% – ritiene i comportamenti “abbastanza” sostenibili e il 20% si percepisce come “insostenibile”. In generale, migliorano tutti i comportamenti analizzati. Sono ormai abitudini consolidate spegnere le luci quando si va via la sera dagli uffici (lo fa il 93,6% dei dipendenti), stampare fronte-retro (94,5%) e riutilizzare la carta per bozze e appunti (88,3%). I dipendenti pubblici hanno smesso di stampare le email, sono attenti a rileggere e fare correzioni ai documenti prima di stamparli e non lasciano i caricabatterie nelle prese (77,2%). Una percentuale tra il 60% e il 70% è attento a ridurre la produzione di rifiuti e riutilizzare buste, carta e scatole, a utilizzare luce naturale quando è possibile e a evitare dispersioni di calore aprendo porte e finestre in locali climatizzati. Però serve più attenzione nell’uso del PC: la maggior parte non adotta accorgimenti anti-spreco (solo il 32,5% lo spegne quando si assenta dall’ufficio per più di 20 minuti) e solo il 44,5% spegne il condizionatore nella pausa pranzo.