Roma, 22 mag – La Commissione Europea sta preparando il bilancio del primo anno di applicazione della direttiva sulla protezione dei dati GDPR (il regolamento generale sulla protezione dei dati), entrata in vigore il 15 maggio del 2018.
Il calendario prevede prima la diffusione di un sondaggio condotto da Eurobarometer e successivamente, nel corso di un evento previsto il 13 giugno prossimo, la Commissione traccerà un primo bilancio dell’applicazione della direttiva in vista del rapporto completo che sarà pubblicato l’anno prossimo.
Il vicepresidente per il Mercato digitale Andrus Ansip e la commissaria alla Giustizia Vera Jourova, hanno sottolineato che il pacchetto di norme GDPR “non hanno solo messo l’Europa all’altezza dell’età digitale ma è diventato anche un punto di riferimento a livello globale”.
Secondo la Commissione l’obiettivo di mettere in condizione le persone di avere il controllo dei propri dati “si sta già verificando”, i cittadini “stanno iniziando a far valere i loro nuovi diritti” e oltre due terzi degli europei ha almeno sentito parlare della nuova regolazione.
Bruxelles sottolinea poi come la normativa abbia finalmente dato alle autorità la possibilità di perseguire le violazioni nell’uso dei dati personali. Nel primo anno di applicazione della GDPR il nuovo organismo European Data Protection Board ha già accertato oltre 400 casi di violazioni cross border in Europa, riguardanti quindi l’acquisto e la vendita di strumenti finanziari negoziati in mercati non domestici riguardanti per lo più controparti residenti in Paesi diversi.
I principi del GDPR, riferiscono Ansip e Jurova, si stanno estendendo anche fuori dall’Unione: “Dal Cile al Giappone, dal Brasile alla Corea del Sud, dall’Argentina al Kenya stiamo vedendo emergere nuove leggi sulla privacy basate su tutele forti, diritti individuali esigibili e autorità di supervisione indipendenti. Una convergenza che offre nuove opportunità per instaurare flussi di dati sicuri e affidabili”.
Ma, avvertono, la conformità normativa “è un processo dinamico che non si realizza da un giorno all’altro”. La priorità della Commissione è infatti quella di garantire “una corretta e coerente implementazione delle norme in tutti gli stati membri” che dovranno implementarle “rispettando la lettera e lo spirito del GDPR”.