Roma, 22 mag – Saranno i mercati dei Paesi emergenti a trainare la crescita del Wealth Management nei prossimi cinque anni. E’ quanto emerge dal quarto report annuale realizzato da Oliver Wyman e Deutsche Bank intitolato “Out of the pit stop – into the fast lane.” Il report descrive le sfide che dovrà affrontare il wealth management nel 2019, dopo un 2018 che si è rivelato difficile sotto diversi fronti.
Secondo il report, nel 2018 la crescita globale della ricchezza del segmento high-net worth ha rallentato ed è scesa al 4%. Un minor incremento delle masse gestite, mercati più sfidanti e una continua compressione delle commissioni ha portato a un declino del valore del settore del wealth management. La pressione sui margini osservata nell’ultimo trimestre del 2018 ha evidenziato poi la vulnerabilità dei modelli operativi in fasi di stress. Il rimbalzo verificatosi nel primo trimestre del 2019 ha portato sollievo, ma ulteriori pressioni saranno inevitabili con l’avvicinarsi della fine del ciclo.
Kai Upadek, Head of Wealth Management di Oliver Wyman, sottolinea che “per ottenere una crescita superiore alla media, servire i mercati sviluppati non sarà sufficiente. Nel prossimo futuro, con l’aumento delle pressioni sui margini e sui costi in questi mercati, la crescita sarà trainata dai mercati emergenti”.
Kinner Lakhani, Head of European Equity Research & European Banks Strategist di Deutsche Bank, aggiunge che “il principale fattore di differenziazione sarà la capacità di far leva sulla crescita dell’Asia. Nei mercati emergenti ci aspettiamo un tasso di crescita della raccolta netta dell’8% all’anno, oltre il doppio rispetto a quello atteso sui mercati sviluppati. In altre parole, se oggi gli emergenti rappresentano un terzo della riserva di ricchezza, crediamo che contribuiranno a oltre metà della crescita futura”.
Il report evidenzia priorità come quella di ripensare la propria presenza nei mercati emergenti.Oltre la metà della crescita dei grandi patrimoni verrà dai mercati emergenti, che oggi rappresentano solo un terzo della riserva di ricchezza globale. Le società di wealth management devono quindi riconsiderare il loro posizionamento nelle aree dell’Asia e dell’America Latina.
In un contesto in cui la crescita dimensionale è sempre più complessa i wealth manager devono prestare attenzione agli sviluppi nei centri offshore di Hong Kong e Singapore. Sulla base dei cambiamenti strutturali in atto, inoltre, ora è il momento giusto per valutare un ingresso nella Cina continentale.
Per l’America latina i wealth manager devono concentrarsi sul risolvere sfide operative, tecniche e regolamentari per garantire ai clienti un’esperienza onshore e offshore semplice e fluida. Inoltre, devono guidare i clienti nel loro percorso verso strategie di investimenti più sofisticate e una miglior comprensione del rischio, visto lo scenario di bassi tassi di interesse.