New York, 23 mag – Si fa ancora più ripida la strada per un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Tra aperture e irrigidimenti, nelle ultime settimane i rapporti tra Washington e Pechino sono diventati molto altalenanti.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ha denunciato le “molestie economiche” statunitensi su Huawei e ha avvisato che Pechino combatterà “fino alla fine” nella guerra commerciale contro Washington. “L’uso del potere di uno Stato di esercitare arbitrariamente pressioni su una società privata cinese come Huawei è in genere una molestia economica” ha detto Wang Yi, secondo una dichiarazione diffusa dal suo ministero. Parole pesanti, alle quali ha fatto eco il ministro del Commercio cinese Gao Feng secondo il quale “se gli Stati Uniti vogliono portare avanti i negoziati commerciali, devono aggiustare le loro azioni. Solo così i colloqui potranno andare avanti”.
Lo scontro tra i due Paesi si è intensificato dopo la decisione dell’amministrazione Trump di inserire Huawei nella ‘lista nera’, in nome della sicurezza nazionale (decisione ‘sospesa’ per 90 giorni), spingendo diverse aziende statunitensi, come Google, a tagliare alcuni legami con il produttore di smartphone cinese.
Washington ha accusato Pechino di essersi tirata indietro rispetto agli impegni già presi, che avrebbero portato a un accordo commerciale. Per questo, gli Stati Uniti hanno deciso di alzare dal 10 al 25% i dazi adottati lo scorso settembre su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi, mossa a cui Pechino ha risposto aumentando a sua volta al 25% i dazi su 60 miliardi di prodotti statunitensi. L’amministrazione Trump ha inoltre minacciato di tassare altri 300 miliardi di dollari di beni cinesi.