Roma, 24 mag – Alla fine del 2018, il numero complessivo di posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari è di 8,747 milioni; al netto delle uscite, la crescita dall’inizio dell’anno è stata di 448 mila unità (5,4%). A tale numero di posizioni, che include anche quelle relative a coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti che può essere stimato in circa 8 milioni di individui. E’ la fotografia scattata dalla Covip.

Nei fondi negoziali si sono registrate 197.000 iscrizioni in più (7 per cento), portando il totale a fine anno a 3 milioni. L’apporto maggiore alla crescita delle posizioni (circa 160.000) si è registrato nei fondi pensione che hanno attivi meccanismi di adesione contrattuale; alle otto iniziative già esistenti, a partire da gennaio 2018 si è aggiunto anche il fondo rivolto ai lavoratori del settore dell’igiene ambientale (Previambiente).
Nelle forme pensionistiche di mercato offerte da intermediari finanziari, i fondi aperti totalizzano 1,462 milioni di posizioni, crescendo di 88.000 unità (6,4%) rispetto alla fine dell’anno precedente. Nei PIP “nuovi”, il totale degli iscritti è di 3,276 milioni; la crescita nell’anno è di 171 mila unità (5,5 per cento).

Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni dalle forme pensionistiche complementari ammontano, a fine anno, a 166,9 miliardi di euro; il dato non tiene conto delle variazioni nel periodo dei fondi pensione preesistenti e dei PIP “vecchi”.
Il patrimonio dei fondi negoziali, 50,4 miliardi di euro, risulta in crescita del 2 per cento. Le risorse accumulate presso i fondi aperti corrispondono a 19,6 miliardi di euro mentre i PIP “nuovi” totalizzano 30,8 miliardi; nel 2018 l’aumento è stato, rispettivamente, del 2,5 e dell’11,5 per cento.