New York, 24 mag – Harriet Tubman, un’ex schiava afroamericana, dovrà aspettare la fine della presidenza di Donald Trump per diventare la prima donna raffigurata su una banconota statunitense. Lo ha reso noto il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin.
Il volto di Tubman sarebbe dovuto finire sulla banconota da 20 dollari al posto del presidente Andrew Jackson a partire dal prossimo anno, grazie a un’iniziativa dell’amministrazione di Barack Obama; invece, la novità sarà rimandata almeno fino al 2026 e la banconota, ha detto Mnuchin, difficilmente potrà entrare in circolazione prima del 2028. Il presidente Trump, in passato, si era espresso contro la sostituzione di Jackson con Tubman.
Tubman – una militante abolizionista che, dopo aver ottenuto la libertà, aiutò centinaia di schiavi a conquistarla – era una delle figure femminili proposte dall’organizzazione ‘Women on $20s’, che si è battuta per avere un volto femminile celebre della storia americana su una banconota.
La scelta dell’organizzazione era caduta specificatamente sui 20 dollari perché nel 2020 ricorrerà il centesimo anniversario del diritto di voto alle donne negli Stati Uniti, ma anche perché la figura del presidente Andrew Jackson, rappresentato sulla banconota dal 1928, è controversa, visto che è all’origine dell’Indian Removal Act del 1830 (una legge sull’espulsione dei nativi d’America) che provocò la cacciata di circa 46.000 nativi degli Stati del Sud; le loro terre furono poi assegnate ai bianchi, che le usarono per piantare il cotone.
La comparsa di un volto femminile sui dollari non è comunque una novità assoluta negli Stati Uniti, anche se i casi precedenti si riferiscono solo alle monete: tra il 1979 e il 1981, e ancora nel 1999, Susan Anthony, leader del movimento per il diritto di voto alle donne, fu ritratta su un dollaro; la scrittrice Helen Keller sulla moneta da 25 centesimi nel 2003 e Sacagawea, la nativa americana che aiutò la spedizione statunitense per raggiungere la costa pacifica, su rare monete da un dollaro, coniate dal 2000.