Roma, 28 mag – Saranno almeno 160 milioni i dispositivi IoT (Internet of Things) che entro il 2020 verranno utilizzati nel settore sanitario. Dai wearable agli strumenti più sofisticati per le analisi e per la produzione di immagini, ai software gestionali delle anagrafiche dei pazienti, la salute corre sul web e, proprio come in altri settori, è ormai in grado di sfruttare a pieno le tecnologie connesse e intelligenti disponibili sul mercato. Si può ormai parlare di IoMT (Internet of Medical Things) o IoHT (Internet of Healthcare Things) e l’utilizzo di queste tecnologie nel settore medico sarà decisivo nei prossimi anni anche dal punto di vista economico. Secondo uno studio pubblicato da MarketResearch.com, la percentuale delle tecnologie IoT che verranno introdotte nel settore healthcare sfiora il 40%, con un valore di mercato complessivo di circa 117 miliardi di dollari ed una crescita del 15%.

Gli ospedali all’avanguardia utilizzano già ora strumentazioni connesse ad internet e che registrano online dati anagrafici, indirizzi email, storia medica dei pazienti e operazioni subite, immagini mediche, medicine prescritte, informazioni assicurative, risultati di test effettuati (compresi quelli per sostanze stupefacenti), abitudini sessuali, malattie diagnosticate. Un bottino drammaticamente ghiotto per i cyber criminali.

Gli attacchi informatici agli ospedali avvengono ormai con cadenza regolare. L’episodio più recente è avvenuto in Australia, dove il Melbourne Heart Group è stato colpito da un ransomware che ha codificato e bloccato tutti i dati dei pazienti per 3 settimane. Due anni fa, maggio del 2017, un altro ransomware di nome WannaCry è riuscito a inserirsi all’interno del sistema informatico sanitario britannico causando la cancellazione di 20 mila appuntamenti e operazioni.

La cyber medicina non passa però solo dagli ospedali. Per dispositivi IoMT, ad esempio, non si intendono solo complessi sistemi di sensoristica acquistati dalle aziende ospedaliere. La potenza dell’internet delle cose risiede infatti anche nella sua capacità di costituirsi come rete economica e capillare grazie a tutti i dispositivi IoT personali utilizzati da milioni di persone nel mondo, ogni giorno. A cominciare da speciali cerotti smart per chi soffre di diabete fino ai più largamente diffusi smartwatch la cui vendita nel 2019 è aumentata del 48% e che, nati con scopo non prettamente medico, sono di fatto potenti strumenti in grado di rilevare, registrare e analizzare parametri legati alla salute dall’attività fisica, al battito cardiaco, alla temperatura, all’insulina. Grande vantaggio si riscontra anche nell’economicità e nella facilità di utilizzo di questi wearable che ne aumenta esponenzialmente la diffusione presso gli utenti.