Roma, 30 mag – Nel 2017 l’83,8% dei circa 41,2 milioni di contribuenti Irpef detiene prevalentemente reddito da lavoro dipendente o pensione e solo il 4,7% del totale ha un reddito prevalente derivante dall’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo, in linea con l’anno precedente. La percentuale di coloro che detengono in prevalenza reddito da fabbricati è pari al 4,4%. Lo rileva il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, nelle statistiche relative agli Studi di Settore, alle dichiarazioni delle persone fisiche in base al reddito prevalente e ad altri dati trasmessi dai contribuenti nel 2018, relativi al periodo d’imposta 2017.
Il reddito medio da lavoro dipendente presenta un’elevata variabilità rispetto alla diversa natura del datore di lavoro: il reddito medio più basso, pari a 9.910 euro, risulta quello dei lavoratori dipendenti il cui datore di lavoro è una persona fisica; il valore sale a 13.850 euro per i dipendenti di società di persone, a 21.120 euro per i dipendenti della Pubblica amministrazione, mentre si registra il reddito medio più elevato, pari a 23.470 euro, per i dipendenti delle società di capitali.
Dall’analisi integrata delle dichiarazioni dei dipendenti con quelle dei propri datori di lavoro si osserva che oltre il 76% dei dipendenti ha prestato servizio presso lo stesso datore di lavoro nell’arco dell’anno, mentre il restante 24% ha prestato servizio presso più datori di lavoro. Rispetto alla natura giuridica del datore di lavoro, il 54% dei lavoratori dipendenti presta servizio presso società per azioni, società a responsabilità limitata e società cooperative, seguiti da coloro che sono occupati presso enti pubblici (15%), ditte individuali (9%), enti e istituti di previdenza e assistenza sociale (7%) e società di persone (7%).