Roma, 31 mag – Il “rafforzamento” dei bilanci delle banche italiane è proseguito nel 2018, gli effetti della crisi “non sono ancora pienamente riassorbiti e rallentano la reazione degli intermediari ai profondi cambiamenti nella struttura del mercato, nelle abitudini della clientela, nella regolamentazione finanziaria, nella tecnologia”. Come nel resto dell’area dell’euro la redditività, pure in ripresa, resta bassa e l’incidenza dei costi operativi stenta a ridursi; le quotazioni di borsa riflettono questi andamenti. A fotografare la situazione delle banche in Italia è il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
Permangono casi, secondo Visco, di difficoltà di banche di medie dimensioni, che “sono all’attenzione delle autorità di vigilanza italiana ed europea e del governo. Si stanno attivamente ricercando soluzioni in grado di rilanciare gli intermediari e di salvaguardare i soggetti coinvolti”. Le prospettive per le banche rimangono strettamente legate all’andamento dell’economia e alla percezione del “rischio paese”, che si riverberano sulla qualità degli attivi e sul costo da sostenere per reperire risorse sui mercati.
Per il complesso del sistema il recupero dei coefficienti patrimoniali, che a metà dello scorso anno avevano risentito delle tensioni sui titoli pubblici, è in corso; alla fine del 2018 il patrimonio di migliore qualità delle banche direttamente vigilate dalla Bce era pari al 12,7 per cento delle attività ponderate per i rischi, contro il 14,3 della media degli intermediari significativi dell’area dell’euro. Sviluppi congiunturali avversi “tornerebbero inevitabilmente a incidere sui bilanci; permane la necessità di proseguire con decisione le azioni volte a ridurre i costi e migliorare la redditività”, è la conclusione del governatore.