Roma, 31 mag – Ravello diventa Comune “Plastic Free”. Dal prossimo primo luglio a Ravello saranno vietati l’uso, la detenzione, l’importazione e la commercializzazione di manufatti monouso ad uso alimentare in plastica.
“Questa ordinanza si è resa necessaria dopo aver preso atto che il solo promuovere e garantire la necessaria filiera del riciclaggio non appare più sufficiente ad assicurare un’adeguata protezione ambientale e che, pertanto, risulta prioritario ed essenziale far sì che lo smaltimento costituisca una fase residuale minima della gestione dei rifiuti, anche in considerazione della circostanza che le amministrazioni debbono provvedere alla gestione dei rifiuti con le inadeguate risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, si legge nell’ordinanza n.20 del 12 aprile scorso.
E così a decorrere dal prossimo 1 luglio 2019, il sindaco ha ordinato che su tutto il territorio comunale gli esercenti pubblici, le attività commerciali, artigianali e di somministrazione di alimenti e bevande, nonché le organizzazioni turistiche esterne al tessuto cittadino (tour operator, agenzie di viaggio, etc.) che nell’ambito della loro organizzazione forniscono ai loro clienti dotazioni mono uso per la consumazione, sul territorio comunale di Ravello, di pasti e bevande, potranno distribuire agli acquirenti esclusivamente posate, piatti, bicchieri, vassoi, paline per il caffè, contenitori per l’asporto di cibi, sacchetti monouso (shoppers) in materiale biodegradabile e compostabile, conforme agli standard indicati dalle norme.
Non è tutto perché anche in occasione di feste ed eventi pubblici, i commercianti, i privati, le associazioni e gli enti pubblici, dovranno distribuire al pubblico, ai visitatori, ai turisti ed agli ospiti, esclusivamente materiale biodegradabile e compostabile, allo scopo di minimizzare la quantità di rifiuti e l’impatto ambientale. L’ordinanza ha valore anche per la spiaggia di Ravello e per tutta la fascia costiera ricadente nel territorio comunale, dove saranno vietati l’uso, la detenzione, la commercializzazione e l’importazione di manufatti monouso ad uso alimentare in plastica. I trasgressori saranno puniti con ammende che vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.