Roma, 4 giu – Nel primo trimestre dell’anno si conferma la stagnazione dell’attività produttiva nel settore metalmeccanico, emersa nel corso del 2018. E’ quanto rileva la 150esima indagine congiunturale realizzata da Federmeccanica. I dati evidenziano che nel periodo gennaio-marzo la produzione, dopo il quarto trimestre dello scorso anno negativo (-1,1% nel confronto con i precedenti tre mesi), registra un parziale recupero rispetto alla fine del 2018 (+0,3%), ma attesta una diminuzione dei volumi del 2,1% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente.
Il calo tendenziale è stato determinato dalla contrazione registrata nei comparti degli autoveicoli e rimorchi (10,4%), dei prodotti in metallo (-5,2%) e della metallurgia (-3%). I restanti comparti hanno segnato variazioni positive, ma inferiori all’1%, con la sola eccezione degli altri mezzi di trasporto la cui produzione è invece aumentata del 7,1%. Il rallentamento delle dinamiche dell’interscambio di prodotti metalmeccanici osservato nella seconda metà del 2018 si è protratto anche nei primi mesi del 2019. Nel periodo gennaio-marzo, infatti, sia le esportazioni sia le importazioni sono cresciute di un modesto 0,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’export metalmeccanico è cresciuto dell’1,3% per la quota diretta ai paesi dell’Unione europea, mentre ha registrato una contrazione dello 0,7% verso il resto del mondo.
I risultati realizzati sul mercato comunitario, anche se moderatamente positivi, sono stati ottenuti grazie al forte incremento registrato verso il Regno Unito (+17,8%), presumibilmente favorito dalle attese difficoltà di approvvigionamento conseguenti alla Brexit, mentre i flussi diretti in Germania sono diminuiti dello 0,4% quale conseguenza della frenata produttiva registrata nel paese. Per quanto riguarda i paesi esterni all’Unione europea, i risultati negativi registrati nei primi tre mesi dalle esportazioni metalmeccaniche verso Cina (-6,4%) e Turchia (-28%) sono state parzialmente compensate dai flussi diretti in Giappone (+20,8%) e India (+8,2%), Paesi verso cui l’Italia indirizza poco più dell’1% delle esportazioni totali. Complessivamente nei primi tre mesi dell’anno le esportazioni metalmeccaniche sono ammontate a circa 54 miliardi di euro, le importazioni sono state pari a 43 miliardi con saldo attivo di 11 miliardi, sostanzialmente in linea con quanto osservato nello stesso periodo del 2018.
Per quanto riguarda le dinamiche occupazionali, nei primi tre mesi le imprese metalmeccaniche con oltre 500 addetti hanno registrato andamenti moderatamente negativi: i livelli occupazionali medi sono diminuiti dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2018 e le ore effettivamente lavorate sono diminuite mediamente dell’1% con una contrazione più marcata per gli operai (-1,8%) e più contenuta per gli impiegati (-0,1%). E’ inoltre tornato a crescere il ricorso all’istituto della cassa integrazione. Nel primo trimestre, le ore autorizzate per gli addetti metalmeccanici sono state pari a 30,2 milioni, il 39,6% in più rispetto all’analogo periodo del 2018.