Roma, 5 giu – Il franchising cresce ancora e si afferma come la formula migliore per il commercio in Italia, registrando tutti dati positivi, come emerge dal Rapporto 2019 di Assofranchising presentato alla Confcommercio Imprese per l’Italia. Tutti positivi i numeri: +3,4% di insegne, +4,5% di punti vendita, +3,8% di occupati e +2% di fatturato.
Nel 2018 il franchising ha generato un giro di affari di oltre 25 miliardi di euro e ha dato lavoro a più di 200mila persone. Il franchising italiano vince anche all’estero, mettendo a segno un +7,6% di punti vendita, ma anche i master di franchisor stranieri in Italia confermano il trend positivo, registrando +1,4% e raggiungendo addirittura il 21,7% in più rispetto al 2017 per le reti straniere operanti in Italia con solo franchisee ma sede legale in altro paese.
Continua dunque il trend positivo del settore del franchising in Italia che nel 2018 registra un incremento rispetto al 2017, considerato già uno dei migliori anni di sempre per giro d’affari e addetti occupati. Che il franchising sia un settore in salute e in costante crescita è ben documentato dai dati anche di lungo periodo: dal 2014 ad oggi gli occupati sono cresciuti del 10,9%, i punti vendita l’8,3% e il giro d’affari del 7,8%. Ciò che però è forse meno noto, è come il sistema sia stato in grado di crescere e andare avanti anche in periodi molto difficili, come durante la crisi del 2008.
Nell’ultimo decennio infatti, il giro d’affari del sistema franchising è cresciuto del 17% e le imprese estere che hanno deciso di investire nel nostro paese è aumentato addirittura del 35,8%. Un’evidenza di come ancora in Italia i margini di crescita in questo settore siano potenzialmente altissimi. A dimostrazione di ciò, il sondaggio appena condotto da Assofranchising e Istituto Piepoli mette in evidenza come per la maggior parte degli italiani la formula del franchising in Italia sia destinata a crescere ancora.
“Il franchising si afferma sempre di più in Italia come formula di successo e di investimento sicuro. Crea occupazione, crescita economica e attira i marchi stranieri per investimenti in Italia. Un dato per tutti: dal 2002 ad oggi sono stati creati in Italia oltre 70mila nuovi posti di lavoro grazie proprio al franchising”, dichiara Augusto Bandera, segretario generale Assofranchising. “Come associazione guida nel nostro Paese siamo molto soddisfatti di questi dati che ci stimolano a operare in modo sempre più decisivo per favorire lo sviluppo in Italia e all’estero dei nostri brand”.
Il rapporto Assofranchising 2019 ha preso in esame 961 insegne: ben 861 sono italiane e di queste, 174 sono presenti anche all’estero. A livello regionale, la Lombardia si riconferma l’area in cui sono presenti più insegne (268), seguita dal Lazio con 107 e del Veneto con 90. Nella Regione Lazio, il cui Pil supera i 190 miliardi di euro, il settore del franchising incide per l’1,4%.
Seguendo la ripartizione geografica delle Aree Nielsen, il Sud nel 2018 conquista il primo posto per fatturato e numero di punti vendita, scalzando il Nord-Ovest in testa fino allo scorso anno, che primeggia invece per addetti occupati.
Crescono i numeri anche per quanto riguarda l’occupazione, in aumento del 3,8% rispetto al 2017 e dell’11% rispetto al 2014, segno di come il settore sia in grado di generare lavoro sia a livello imprenditoriale che impiegatizio.
Sempre più italiani infatti, in particolar modo i giovani attirati dalle tutele e dagli investimenti vantaggiosi, scelgono l’affiliazione come strumento per diventare imprenditori di sé stessi: quasi il 90% dei franchisee presenti in Italia ha un’età compresa tra i 25 e i 45 anni. Un altro incentivo importante è dato dalla formazione e dall’aggiornamento, due dei punti cardine dei contratti di franchising, poiché nell’80% dei casi per aprire un’attività non è richiesta alcuna esperienza. Tra gli aspetti più stimolanti della formula del franchising spicca anche l’accessibilità al sistema. Il 34,3% degli investimenti non supera i 20mila euro, mentre il 50% si attesta nella fascia fra 20 e 100mila euro.
A gonfie vele il settore della ristorazione, in particolar modo dei bar, delle gelaterie, dei pub e delle pasticcerie che segna un +20% sull’anno precedente. Il giro di affari per il 2018 è stato di oltre 447 milioni di euro e gli occupati più di 5.500. In forte crescita anche l’alimentare specializzato che con la nascita sempre più frequente di negozi dedicati a diete ed esigenze alimentari particolari, ha visto incrementare il proprio fatturato del 23,3% superando i 227 milioni di euro. Stabile e sempre ben posizionato il comparto delle palestre e dei centri estetici.