Roma, 6 giu – Gli incidenti ai passaggi a livello sono calati del 64% nel 2018, passando dai 28 dell’anno precedente a 9. Lo rendono noto le Fs, specificando che il bilancio complessivo è di quattro morti e venti feriti. Fra questi, un morto e la totalità dei feriti, sono relativi allo scontro avvenuto a Caluso (23 maggio 2018) di un tir con un treno. Nel 2017 i decessi, invece, erano stati sei.
“Fretta e distrazione – si legge in una nota – restano ancora le principali cause di incidenti ai passaggi a livello, nonostante i numeri in calo. Obiettivo del Gruppo Fs Italiane –
anche quest’anno al fianco di Ilcad (International Level Crossing Awareness Day), la campagna internazionale di informazione e sensibilizzazione sui passaggi a livello promossa dalla Union Internationale des Chemins de Fer (Uic) – è quello di azzerare progressivamente il numero di incidenti e morti ai passaggi a livello”.
Gli incidenti ai passaggi a livello, raramente imputabili al sistema ferroviario, dipendono principalmente dal mancato rispetto del Codice della Strada, da fretta, distrazione e comportamenti abitudinari errati. Cause sono anche stanchezza, stress, velocità elevata, abuso di alcol o sostanze stupefacenti. Automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, spesso indisciplinati o distratti da smartphone e dispositivi elettronici, sottovalutano i rischi connessi all’attraversamento di un passaggio a livello, in corso di chiusura o chiuso, mettendo in pericolo la propria vita, quella degli altri utenti della strada e di quanti viaggiano sui treni.
Parallelamente, il piano di eliminazione dei passaggi a livello predisposto da Rete Ferroviaria Italiana, società del gruppo Fs, prosegue senza sosta. Rfi prevede di eliminare nel 2019 ulteriori 120 passaggi a livello, di cui 85 in consegna a privati, e di realizzare opere per circa 60 milioni di euro.
Nel 2018 sono stati 101 gli incroci fra strada e ferrovia eliminati, di cui 87 in consegna a privati. Una media di oltre una soppressione ogni quattro giorni, con un investimento economico di circa 72 milioni di euro. Oggi la rete ferroviaria nazionale – oltre 16.700 km di linee – è intersecata da 4.427 passaggi a livello, di cui 653 in consegna a utenti privati. A inizio anni ’90 i passaggi a livello attivi sul territorio nazionale erano oltre 12mila.
Negli ultimi venti anni sono stati quindi eliminati circa 8mila attraversamenti fra strada e ferrovia con un investimento economico da parte di Rete Ferroviaria Italiana di circa 1,5 miliardi di euro. Gli interventi sono finanziati dallo Stato con appositi fondi e concordati con Regioni, Province e Comuni e Enti che gestiscono servizi, quali ad esempio Anas.