Milano, 12 giu – Il web sta diventando sempre di più la porta d’accesso privilegiata dei turisti a tutti i mercati internazionali. In Italia il 24% degli acquisti di viaggi e vacanze in Italia avviene oggi via Internet, con un aumento annuale dell’8%. Le prenotazioni da mobile rappresentano il 18% delle transazioni digitali, 4 anni fa non superavano la quota del 4%. Solo 10 anni fa un terzo delle imprese si commercializzava sui grandi portali online, oggi è l’82%. Il web, inoltre, influenza le scelte di destinazione della vacanza di 4 turisti su 10, quattro volte di più di 10 anni fa. Queste alcune delle valutazioni e delle stime presentate da Unioncamere e Isnart in occasione del convegno “Imprese Turismo”.
Tra il 2017 e il 2018 l’Italia ha avuto una crescita del 3,2% delle presenze turistiche. Anche grazie a questo incremento, la spesa turistica è stata complessivamente di 84 miliardi di euro, dei quali il 45,3% si deve al turismo straniero. Tuttavia, l’aumento dei flussi turistici si è concentrato solo su alcune destinazioni e in pochi mesi, al punto che l’Italia, che pure vanta 5 milioni di posti letto, vende poco meno della metà dei posti disponibili.
Tra il 2017 e il 2018, considerando i turisti che alloggiano in strutture ricettive e in abitazioni private, l’Italia ha avuto un incremento del 3,2% delle presenze. La componente straniera ha proseguito il percorso di costante crescita iniziato nel 2009, aumentando lo scorso anno del 2,2%. Dopo anni difficili, nel 2018 si è registrata una ripresa anche del turismo nazionale, che, in termini di presenze, è cresciuto del 3,7%.
Considerando le sole presenze nelle strutture ricettive, l’Istat mostra che gli stranieri sono aumentati dal 2009 del 35,5% mentre gli italiani sono tornati ai livelli del 2008 (+0,1%).
Nel suo complesso, la spesa turistica (diretta e indiretta) è stata pari nel 2018 a 84 miliardi. Il 43% ricade nei servizi di alloggio e ristorazione mentre i restanti 48 miliardi interessano tutti gli altri servizi del territorio. Il 45,3% si deve al turismo straniero. Il settore ricettivo, in particolare, lo scorso anno ha visto crescere del 12,4% la spesa turistica internazionale. La crescita dei flussi turistici si è concentrata però in poche destinazioni e in pochi mesi. Le grandi città d’arte da sole concentrano il 19% degli arrivi e il 15% delle presenze, i tre mesi estivi il 39% degli arrivi e il 52% delle presenze totali. Inoltre, secondo Eurostat, l’Italia conta 5 milioni di posti letto ma l’occupazione media annua è in realtà del 46%.
Nella graduatoria mondiale sugli arrivi internazionali, il primato va alla Francia che nel 2017 ha registrato 86,9 milioni di arrivi, seguita da Spagna (81,8) e Stati Uniti (76,9). L’Italia è quinta, con 58,3 milioni di arrivi, alle spalle della Cina (60,7).