Roma, 13 giu – Il tasso di riferimento dei prestiti interbancari a Hong Kong è balzato ai massimi da 10 anni a questa parte, anche se gli analisti si mostrano scettici nell’effettuare l’accostamento che viene subito in mente: un collegamento alle tensioni e gli scontri di piazza che stanno coinvolgendo in questi giorni l’amministrazione autonoma cinese.
I prestiti interbancari sono quelli che le banche si effettuano vicendevolmente per reperire le liquidità necessarie a coprire le necessità più disparate. Sono un segmento molto particolare, che ad esempio fu tra i primi in Europa ad essere coinvolto dalla crisi finanziaria nel 2007 innescata dai mutui subprime.
Il tasso sui prestiti interbancari a un mese ha raggiunto il 2,63 per cento, mentre quello a tre mesi il 2,56 per cento e, secondo il Financial Times, su entrambi si tratta dei livelli più elevati dal 2008 (il secondo anno della crisi finanziaria globale).
La Borsa di Hong Kong, che è una delle più importanti dell’Asia, ha segnato cali per due sedute consecutive e oggi l’indice Hang Segn ha siglato gli scambi al meno 0,15 per cento.
Alcuni analisti imputano la fiammata dei tassi interbancari a alla forte domanda di dollari di Hong Kong, legata a fattori stagionali, all’imminente arrivo di dividendi societari e a una fase di rilevanti offerte pubbliche di vendita (Ipo) in Borsa. La valuta di Hong Kong nel frattempo risulta poco mossa rispetto alle maggiori divise mondiali.