Roma, 14 giu – Lo shopping di titoli di Stato da parte degli investitori si è trascinato fino a venerdì, facendo calare i rendimenti dei Bund della Germania a nuovi minimi storici e beneficiando anche alle emissioni dell’Italia. Gli appetiti sulle emissioni governative dell’area euro sono state innescate la scorsa settimana dalla Bce, che giovedì ha annunciato una proroga di almeno sei mesi della linea ultra morbida sui tassi di interesse, fino a tutta la prima metà del 2020.
L’istituzione monetaria ha anche annunciato i dettagli dei nuovi prestiti ultra agevolati di lungo termine a favore delle banche e riferito di aver discusso perfino la possibilità di riavviare gli acquisti netti di titoli pubblici.
Il tutto ha riattizzato gli appetiti degli investitori per le emissioni governative, in cui i rendimenti si muovono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: quando quest’ultimo sale, a seguito di acquisti, i tassi retributivo calano. E i rendimenti dei Bund a 10 anni oggi sono scesi fino ad un nuovo minimo del meno 0,27 per cento.
Nel frattempo anche i tassi dei Btp a 10 anni sono scesi, al 2,33 per cento con il differenziale rispetto ai Bund, lo spread, in calo a 259 punti base. Nelle ultime settimane il differenziale era arrivato a lambire i 290 punti base.