Roma, 17 giu – Prosegue anche nel 2018 il trend in diminuzione delle liti tributarie pendenti che si sono ridotte del 10,3% rispetto all’anno precedente (373.685 controversie pendenti al 31 dicembre 2018). Al risultato contribuisce la riduzione delle liti complessivamente pervenute alle Commissioni tributarie pari allo 0,7% rispetto all’anno 2017.
In particolare, riporta il ministero dell’Economia con un comunicato, si registra un aumento del 3,1% dei ricorsi presentati nel primo grado di giudizio ed un calo del 9,6% degli appelli presentati nel secondo grado di giudizio.
Il numero delle controversie definite risulta pari a 253.439, in diminuzione del 3,2% rispetto al 2017. La riduzione è determinata dal calo delle decisioni di primo grado pari al 6,3%, mentre nel secondo grado le pronunce sono aumentate del 7,6%.
Riguardo alle controversie ancora pendenti, il cui valore complessivo ammonta a circa 42,9 miliardi di euro, il 65,3% di esse (pari a 243.993 unità) è in giacenza da meno di 2 anni, il 27,4% (pari a 102.456 unità) è in giacenza da un periodo compreso tra 2 e 5 anni e solo il 7,3% (pari a 27.236 unità) è in giacenza da più di 5 anni.
Il valore complessivo delle controversie presentate nel 2018 è pari a 24,2 miliardi di euro e il valore medio della singola controversia tributaria è pari a circa 115 mila euro. Il raffronto con l’anno precedente registra una riduzione percentuale del valore pari al 14,9% (- 4,2 miliardi di euro); tale riduzione si concentra nelle controversie con valore superiore ad 1 milione di euro e può correlarsi all’utilizzo degli strumenti deflattivi e alle definizioni agevolate disciplinate dal decreto legge del 2018.