Roma, 18 giu – L’Italia riesce a sprecare il 47,9% del acqua potabile che si perde per colpa di una rete idrica “colabrodo” e a pagarne le conseguenze sono 2,7 milioni di famiglie (il 10% del totale) che lamentano problemi nell’erogazione idrica lungo il territorio nazionale. Lo afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat in riferimento al rapporto “Progress on Drinking Water” di Unicef e Organizzazione mondiale della Sanità, che punta i riflettori sulle disuguaglianze nell’accesso alla risorsa idrica.
“Mentre nel mondo – spiega l’organizzazione agricola – uno su tre non ha accesso all’acqua, in Italia il volume di acqua complessivamente prelevato per uso potabile è di 9,49 miliardi di metri cubi, pari a un volume giornaliero pro capite di 428 litri, il più alto nell’Unione Europea. Tuttavia poco meno della metà di tale volume non raggiunge gli utenti finali a causa delle dispersioni di rete”.
“Uno spreco inaccettabile – secondo la Coldiretti – per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale”.
“Servono – aggiungono gli agricoltori – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca. Gli agricoltori stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.