Roma, 18 giu – Da gennaio cinque bambini usati come bombe umane in Nigeria. Nel 2018 sono stati usati in attacchi suicidi 48 bambini (fra cui 38 bambine); 146 nel 2017 (di cui 45 bambini e 101 bambine). Nel conflitto armato in corso in Nigeria nordorientale, oltre 3.500 bambini sono stati reclutati e utilizzati da gruppi armati non statali tra il 2013 e il 2017.
“L’Unicef – afferma il rappresentante in Nigeria Peter Hawkins – condanna l’utilizzo di bambini come bombe umane e in ogni circostanza, sia quando vengono utilizzati direttamente nei combattimenti che in altri ruoli, nel conflitto in Nigeria nordorientale”.
Secondo diversi rapporti, ieri tre bambini, due bambine e un bambino (di età sconosciuta) sarebbero stati usati per detonare degli esplosivi che hanno ucciso 30 persone e ne hanno ferite altre 40 in un centro comunitario per vedere le partite di calcio a Konduga, nello Stato di Borno.
L’Unicef chiede a tutti coloro che sono coinvolti in questo terribile conflitto di proteggere i bambini sempre e di tenerli lontani dai pericoli. Questo incidente porta il numero segnalato di bambini usati come bombe umane a cinque, da gennaio 2019.
“Chiediamo ancora – sottolinea l’Unicef – a tutte le parti in conflitto in Nigeria nordorientale di porre fine immediatamente a tutti gli attacchi contro i civili, non utilizzare più i bambini in questo conflitto e a tener fede ai loro obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario”.
Dal 2012 gruppi armati in Nigeria nordorientale hanno reclutato e usato bambini, come combattenti e non, violentato e costretto le ragazze a sposarsi, e commesso altre gravi violazioni contro i bambini. Alcune delle bambine sono rimaste incinta durante la prigionia e hanno partorito senza nessuna attenzione o cura medica.