Roma, 24 giu – L’Home entertainment in Italia nel 2018 vale 288,9 milioni di euro, suddiviso tra 193 milioni di euro di fatturato derivanti dal prodotto fisico e 95,9 milioni di euro prodotto dalle transazioni digitali. Rispetto all’anno precedente, come ampiamente previsto, si è registrato un calo nella vendita di prodotti audiovisivi su supporti tradizionali, mentre è evidente la crescita, anche in valore (Est e Tvod), del digitale, + 19,2% rispetto al 2017. Lo rileva il rapporto Univideo 2019.

Lo studio evidenzia come al modello analogico si è aggiunto prima quello digitalizzato, che consente di acquistare contenuti on-demand comodamente da casa, superando i limiti di spazio e di tempo della vendita tradizionale del fisico. Successivamente si è aperta la fase del digitale che ha visto il passaggio dal possesso di un prodotto all’accesso ai contenuti.

Nel modello digitale la partita si gioca sulla capacità di guidare il consumatore, di consigliare la scelta più adatta, nel momento più adatto.

Il contenuto infatti è il principale strumento con cui affrontare la vera sfida di oggi, ovvero quella di stimolare le persone a dedicare il proprio tempo libero agli interessi culturali, all’interno dei quali il prodotto audiovisivo è sempre stato un grande catalizzatore sociale.

Nel triennio 2016-2018 l’acquisto e il noleggio di contenuti video hanno registrato un trend stabile, grazie alla crescita delle transazioni digitali (+21%) che compensa la contrazione fisiologica di quelle fisiche. Nel 2018 in Italia sono 4,5 milioni le persone che hanno acquistato almeno un prodotto Home Entertainment, mentre i fruitori finali del prodotto audiovisivo italiano sono circa 6, 7 milioni, a conferma del fatto che si tratta di un prodotto che si presta ad una modalità di consumo condivisa.

In termini di preferenze dei consumatori, i dati GfK evidenziano segnali estremamente positivi del prodotto italiano. Nel 2018 le vendite delle novità, ovvero realizzate nei primi 3 mesi di vita, sono cresciute del 23,2% rispetto al 2017.

Oggi il consumatore di prodotti audiovisivi tende a contenere la propria frequenza di acquisto puntando sulla qualità: il Blu-ray 4 K, con un giro d’affari pari a 2,7 milioni di euro e con circa 123mila pezzi venduti nel 2018, conferma questo trend molto positivo (+50,3% in volume; +38,8% in valore).

In sintesi, il mercato dell’Home entertainment italiano anche nel 2018 è fortemente caratterizzato da una consolidata abitudine dei consumatori di acquistare i prodotti audiovisivi, sia in modalità tradizionale (Dvd Blu-ray e 4 Ultra Hd), sia attraverso le piattaforme digitali. Rispetto al passato si contrae il tempo “libero” dei consumatori italiani e, per rispondere a questo fenomeno, l’industria audiovisiva ha continuato ad investire su un’offerta di qualità e sull’ampiezza e la diversificazione delle modalità di fruizione.