Milano, 25 giu – L’Italia si conferma big europea e mondiale del factoring, l’attività finanziaria che consente alle imprese di evitare gli effetti negativi dei ritardi nei pagamenti. Con un volume d’affari di oltre 240 miliardi di euro nel 2018 (+8,3%), pari al 14% del Pil nazionale, il mercato italiano del factoring è il terzo in Europa dopo Francia e Gran Bretagna (ma davanti alla Germania) e il quarto nel mondo, dove soltanto la Cina precede in classifica le tre big europee. I dati sono emersi nel corso dell’assemblea di Assifact, l’associazione che riunisce gli operatori italiani del factoring.
La posizione di vertice dell’Italia trova conferma nella forte accelerazione della crescita nel 2019: +19,32% a gennaio, +21,73% a febbraio e +15,83% a marzo, con un volume d’affari cumulativo di 58,580 miliardi nel primo trimestre.
Per le operazioni di finanziamento attraverso il factoring la qualità del credito anche nel 2018 è rimasta alta: l’incidenza delle esposizioni deteriorate sul totale si è ridotta al 5,23% rispetto al 10,4% degli impieghi bancari, mentre le sofferenze rappresentano soltanto il 2,25% contro il 5,6% medio dell’attività bancaria.