Roma, 27 giu – Per sei italiani su dieci la mobilità è una preoccupazione quotidiana e per uno su due ha un impatto negativo sulla qualità della vita. Per il 79% degli italiani la mobilità rappresenta la principale causa di inquinamento ma, al contempo, per nove su dieci le scelte sui mezzi di trasporto possono contribuire positivamente sull’ambiente. Sono questi alcuni dei dati dell’analisi Deloitte presentata in occasione Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility.
Sei intervistati su dieci reputano non più necessario l’utilizzo di veicoli a combustibile fossile, otto su dieci sono propensi a sostituire in futuro l’attuale mezzo con uno meno inquinante, ma l’elevato costo di tali veicoli rappresenta ancora un ostacolo per il 43% degli intervistati.
Le nuove forme di mobilità sono note agli intervistati ma poco utilizzate: il Carsharing, ad esempio, è la formula più nota (83%), ma solo l’8% vi ricorre abitualmente. Per la metà degli intervistati (54%) l’utilizzo dei servizi di nuova mobilità aumenterà nei prossimi tre anni. Per il 42% degli intervistati lo scarso utilizzo dei nuovi servizi di mobilità dipende principalmente dalla loro limitata presenza sul territorio. Due italiani su tre (74% nelle grandi città) ritengono non soddisfacenti le infrastrutture private e pubbliche dedicate alla mobilità (come i posteggi dedicati ai veicoli condivisi, le colonnine di ricarica per le auto elettriche o le piste ciclabili): la percezione italiana in questo frangente si discosta da quella europea (54%) e ancor di più da quella finlandese (37%).
È opinione diffusa tra gli intervistati che l’evoluzione dei servizi di mobilità debba avvenire lungo quattro direttrici chiave: Riconoscibilità dell’operatore che fornisce il servizio; Convenienza economica; Facilità di accesso al servizio; Chiarezza dell’offerta.